Ci spingono ad andare avanti, a cercare risposte, a diventare consapevoli della nostra vita, di chi siamo e di cosa vogliamo diventare.
Forse troveremo solo altre domande, ci sembrerà di non andare da nessuna parte, di sbattere la testa contro un muro, ma le domande sono il motore che ci spinge a continuare a cercare.
Cercare cosa? Qualcosa. Ognuno di noi è alla ricerca di qualcosa, siamo in continuo movimento e mutamento. Non dobbiamo cadere nell’immobilità, nella routine, farci trasportare dagli eventi. Siamo noi a dover decidere della nostra vita e attraverso le domande che ci poniamo cresciamo e maturiamo.
La rigida posizione della meditazione, i pasti vegetariani che per il mio corpo non abituato a mangiare frutta e verdura son stati una vera sfida, la lontananza dalle notizie dal mondo, le temperature più fredde dell’Appennino Emiliano…
Non esiste una risposta giusta o sbagliata, ognuno di noi è spinto a viaggiare da diversi motivi. Ogni persona trae sentimenti diversi dal viaggio, parte per diverse ragioni, che variano da persona a persona. Una risposta che a me può apparire banale può invece essere profonda per altri. Con questa domanda non voglio giudicare le risposte degli altri, non voglio nemmeno conoscerle. Vuole semplicemente essere un invito a fermarsi e a chiedersi perchè si viaggia. Qual’è il senso del nostro viaggiare?
E’ desiderio di scoperta?
E’ fuga da qualcosa?
E’ un’occasione di vanto?
E’ la ricerca di qualcosa?
E’ una necessità, un vizio che ormai abbiamo?
E’ svago?
E’ altro ancora?
Durante questi tre giorni, ho affrontato un viaggio.
Non mi riferisco al viaggio interiore e personale, che potrebbe sembrare quasi scontato pensando ad un ritiro zen, ma al viaggio nel senso letterale del termine: trasferirsi per un periodo limitato del tempo in un luogo diverso dalla propria residenza.
E durante questo viaggio ho incontrato persone. Persone diverse tra loro, con storie e vite differenti. Con i loro interessi e le loro passioni.
50 persone che si son ritrovate nello stesso luogo, per vivere un’esperienza particolare, ma che non avevano in comune nemmeno le motivazioni che le hanno portate lì.
50 individui che tutto sommato hanno vissuto in un contesto, in una parte del mondo e in una cultura comune, eppure sono diventate persone così diverse tra loro.
Ho incontrato persone interessanti, persone che un po’ mi infastidivano e persone che non mi han trasmesso nulla ed ho già dimenticato. Ma ognuna di queste persone ha contribuito a rendermi chiara la risposta alla mia voglia di viaggiare.
Io viaggio per le persone.
Viaggiando posso conoscere nuove culture, nuovi modi di pensare, di affrontare la vita. Viaggiare apre la mente. E il modo migliore per capire un Paese è entrare in contatto con chi ci vive.
Ogni persona ha una storia da raccontare, per quanto banale e monotona possa sembrare.
Certo, entrare in contatto con culture diverse e lontane può forse essere più affascinante e può aprire gli occhi su molte cose, ma alla fine, io la mia risposta l’ho trovata qua, ad un’ora e mezza da casa, in un piccolo viaggio fatto quasi per caso.
Un ringraziamento speciale a tutte le persone che ho incontrato durante i miei viaggi, anche a chi non è presente nelle foto, siete comunque parte della persona che sono oggi.
A special thanks to all the people I’ve meet in my travels, also the ones not in the photoes, you’re all part of the person who I am right now.
Elisa dg
Le persone sono il valore aggiunto del viaggio! Quando conosco qualcuno all'estero, che mi ha dato durante il mio viaggio un consiglio, un saluto, compagnia.. sono ancora più felice.