Rivivere la Battaglia di Kawanakajima

Proprio nel cuore della catena montuosa conosciuta come le “Alpi del Giappone“, nel nord dell’antica provincia di Shinano, corrispondente alla parte meridionale della odierna città di Nagano, si trova la vasta pianura chiamata Kawanakajima, dove si incontrano i fiumi Chikumagawa e Saigawa. Kawanakajima (letteralmente isola tra i due fiumi) vide lo svolgersi di almeno cinque omonime battaglie, tutte le quali videro contrapporsi gli eserciti del Clan Uesugi e del clan Takeda, guidati dai due leggendari Daimiyo Uesugi Kenshin e Takeda Shingen.

Le battaglie di Kawanakajima sono uno delle saghe di Samurai più amate e raccontate ed anche ai giorni nostri il loro racconto infervora gli animi dei giapponesi, tant’è che ogni anno nella città di Fuefuki nella prefettura di Yamanashi, la rievocazione della Battaglia di Kawanakajima richiama moltissimi visitatori ed appassionati. Non solo un grande pubblico affolla gli spalti lungo il fiume dove si svolge la rievocazione, ma anche quasi un migliaio di persone affianca gli esperti figuranti trasformandosi in fedeli guerrieri dei Clan Takeda e Uesugi.

Le Battaglie di Kawanakajima

La pianura di Kawanakajima presenta una forma triangolare ed ha ogni lato costeggiato dalla catena montuosa. Il fiume Saigawa scorre a nord nella pianura verso est e crea una specie di confine naturale. Il fiume Chikumagawa che scorre da sud-ovest a nord-est dove finisce per confluire nel Saigawa, costeggiando la catena montuosa meridionale impedendo l’accesso alla pianura ad eventuali eserciti provenienti da sud.
Tutte queste caratteristiche geografiche fanno della pianura di Kawanakajima una terra di conquista veramente ardua.

Proprio a sud del Chikumagawa, Takeda Shingen aveva eretto una fortezza, il castello di Kaizu (nell’attuale città di Mutsushiro), che rappresentava l’avamposto dei Takeda contro gli Uesugi.
A nord del Seigawa, sulla cima delle montagne settentrionali, si trova il grande tempio buddista Zenko-ji (tutt’oggi uno dei templi più importanti e famosi del Giappone, si trova circondato dalla moderna città di Nagano), proprietà degli Uesugi.

La storia delle Battaglie di Kawanakajima è quindi la storia di due potenti clan ai confini dei loro domini geografici, i cui territori erano stabiliti e protetti dalle due catene montuose i cui passi permettevano l’accesso alle province di Kai (clan Takeda, attuale prefettura di Yamanashi) ed Echigo (clan Uesugi, attuale prefettura di Niigata).
Kawanakajima era perciò terra di nessuno e quindi una conquista molto ambita, essendo una zona molto fertile, ottimamente collegata con tutte le valli circostanti ed inoltre in una posizione molto importante da un punto di vista strategico/militare per il Giappone medievale (oggi rimane famosa come centro di produzione ortofrutticola).

Le battaglie di Kawanakajima furono combattute durante il periodo Sengoku della storia del Giappone (1467-1603), ovvero il periodo in cui l’autorità militare centrale (Shogunato Ashikaga) perse molto del suo antico prestigio, ed in breve tempo emersero molte forti figure locali che guidarono i loro clan alla scalata del potere militare, allo scopo di fortificare i propri domini e magari ambire a creare una nuova dinastia di Shogun sotto i vessilli del proprio clan.

Le cinque grandi battaglie di Kawanakajima ebbero luogo nel 1553, 1555, 1557, 1561 e 1564.
La causa scatenante che portò all’esplosione di queste battaglie furono le varie campagne di espansione militare portate avanti dai due clan, fino a quando inevitabilmente si trovarono uno di fronte all’altro. In particolare, Takeda Shingen conquistò la provincia di Shinano, sconfiggendo molti clan e costringendo alla fuga Murakami Yoshikiyo e Ogasawara Nagatoki, due Daimiyo minori, i quali, necessitando di aiuto, si allearono con Uesugi Kenshin, che trovandosi il potente clan Takeda ormai alle porte, decise di intervenire.

Le prime tre battaglie si conclusero senza un vero vincitore, ed in alcuni casi si trattò di semplici scaramucce. Questo fu dovuto al fatto che entrambi i leader furono molto prudenti, rispettandosi e temendosi reciprocamente, preferirono rimandare il vero scontro campale fino al momento ritenuto più opportuno. La quinta ed ultima battaglia seguì lo stesso copione delle prime tre, con le due armate che rimasero a fissarsi per 60 giorni divise dal fiume Saigawa, fino a che decisero di ritirarsi. Ancora una volta non c’erano state le condizioni per squilibrare le difese nemiche e nessuna possibilità di creare l’effetto sorpresa necessario per creare una breccia nello schieramento nemico.
La Battaglia di Kawanakajima ad essere passata alla storia è pertanto la quarta, che si svolse nel settembre 1561, ed è entrata di diritto nella leggenda delle battaglie Samurai. Questa battaglia comportò ingenti perdite di truppe per entrambi gli schieramenti e vide coinvolti eserciti di dimensioni raramente viste fino a quel momento ed ancora oggi viene considerata una tra le battaglie tatticamente più interessanti del periodo Sengoku.

La quarta battaglia di Kawanakajima

Nel settembre del 1561, Uesugi Kenshin lascia il suo castello di Kasugayama con 18.000 guerrieri, determinato a trovare uno scontro decisivo con Takeda Shingen. Mantiene alcune delle sue forze, circa 1/4, al tempio Zenkoji, allo scopo di coprire un’eventuale disperata ritirata all’interno dei propri territori. Fatto ciò decide di prendere posizione con il contingente principale sul monte Saijoyama (500m circa), una montagna che sovrasta ad ovest il castello di Kaizu in mano a Shingen, e da lui ritenuto la chiave della vittoria. Le armate Uesugi attraversano quindi sia il Saigawa che il Chikumagawa, e arrivati sul monte prescelto lo rinforzano con fortificazioni da campo. Benché Kenshin non ne fosse al corrente prima di partire, il castello di Kaizu non conteneva più di 150 samurai Takeda al suo arrivo, e questi  vennero completamente colti di sorpresa. Il generale a capo della guarnigione di Kaizu, Kōsaka Danjō Masanobu, uno dei più fidati comandanti di Shingen, attraverso un sistema di segnalazione con fuochi, fu in grado in soltanto due ore di informare il suo signore, situato presso la fortezza di Tsutsujigasaki a Kōfu, distante 150 km, dell’inaspettata avanzata Uesugi.
Uesugi Kenshin resosi conto dello scattato allarme non fece niente per provare a fermare i fuochi di segnalazione, era deciso a chiudere la partita con un epico scontro campale, ed era convinto che attirando Shingen nel castello di Kaizu ed attaccandolo dalla sua posizione sopraelevata sul monte Saijoyama lo avrebbe sopraffatto.

Shingen ricevuta la notizia, lascia rapidamente Kōfu con 16 000 uomini, che aumenteranno di ulteriori 4 000 unità nel viaggio attraverso la provincia di Shinano. Dopo 24 giorni di marcia arriva a Kawanakajima sulla sponda occidentale del fiume Chikumagawa. Avendo intuito le intenzioni dell’avversario fa in modo di mantenere il fiume tra lui e il monte Saijoyama, per evitare un’attacco improvviso. Per 5 giorni nessuno degli eserciti prende l’iniziativa, Shingen decide allora di entrare con le proprie truppe nella fortezza di Kaizu da dove intendeva prepararsi a respingere l’assalto. Una volta entrato nel castello, con il suo gun-bugyo (commissario dell’esercito), Yamamoto Kansuke, decide invece di attuare una strategia volta a stringere in una morsa le forze di Kenshin.
Seguendo il piano ideato da Yamamoto, Kōsaka Danjo Masanobu, il generale della guarnigione del castello, lascia Kaizu con 8.000 uomini, avanzando verso il retro del monte Saijoyama sfruttando la copertura della notte e non utilizzando nessuna torcia per non farsi individuare. Lo scopo di questa mossa è quello di attaccare dal dietro gli Uesugi in modo da coglierli di sorpresa e costringerli a discendere precipitosamente dal monte, obbligarli ad attraversare il fiume Chikumagawa e spingere l’esercito di Kenshin verso la pianura dove Takeda Shingen, il quale a sua volta si è mosso nella notte, attraversando il fiume e disponendosi nella posizione d’attacco chiamata Kakuyoku (la migliore per quanto riguarda l’accerchiamento di un nemico che avanza rapidamente), lo attende con altri 8.000 Samurai in una morsa mortale creata dalle due armate Takeda, dal fiume e soprattutto dalla sorpresa dovuta a questa trappola perfetta.

Immagine tratta dal libro “Battles of Samurai” di S. Turnbull

Tuttavia Kenshin, sia attraverso sue spie all’interno del castello di Kaizu, che grazie ad esploratori appostati a Saijoyama, intuisce le intenzioni di Shingen. Kenshin sposta quindi a sua volta i suoi uomini verso la pianura scendendo dal fianco occidentale del Saijoyama, strisciando silenziosamente ed utilizzando pezzi di stoffa per attutire il rumore degli zoccoli dei cavalli. Con l’arrivo dell’alba del 18 ottobre 1561, gli uomini di Shingen, che si aspettavano di veder comparire l’esercito Uesugi in rotta, si trovano invece di fronte l’intero esercito di Kenshin, schierato e pronto a caricare.

Le forze di Uesugi Kenshin iniziano ad attaccare ad ondate, in una formazione detta “Kuruma Gakari”, che prevede la continua rotazione delle divisioni logorate dalle scontro con altre fresche tenute a riposo. A guidare l’avangaurdia di Uesugi è uno dei suoi storici ventotto generali, Kakizaki Kageie. L’unità di samurai a cavallo di Kakizaki si scontrerà con le truppe di Takeda Nobushige, fratello di Shingen, il quale perderà la vita nel successivo terribile corpo a corpo. La formazione kakuyoku, anche se in realtà era stata scelta per accogliere al meglio un esercito allo sbando, regge sorprendentemente bene l’urto dell’avversario al massimo della sua potenza, ma, sfortunatamente per Shingen i comandanti Takeda iniziano a cadere, uno ad uno. Vedendo che la sua tattica a tenaglia aveva fallito, Yamamoto Kansuke (l’ideatore della strategia Takeda) decise di assumersi la piena responsabilità di quello che al momento sembrava essere un disastro irreparabile, da solo caricò a testa bassa la massa di samurai Uesugi, dopo aver subito più di 8 ferite di proiettile e armi da taglio, si ritirò su una vicina collina e commise seppuku (il suicidio rituale), aveva 69 anni.

La situazione va peggiorando per i Takeda che continuano a subire perdite gravi tra i comandi. Le forze Uesugi continuano ad avanzare fino a raggiungere addirittura la tenda di comando di Shingen. Proprio in questo momento ha luogo uno dei più memorabili scontri individuali dell’intera storia Samurai, in quanto raramente due Daimiyo si sono trovati a scontrarsi direttamente in un corpo a corpo. Uesugi Kenshin in persona irrompe a cavallo nel quartier generale, attaccando Takeda Shingen che, colto alla sprovvista non ha il tempo di estrarre la sua spada, riesce però a parare diversi colpi con il  pesante ventaglio da guerra, con il quale stava impartendo ordini al suo provato esercito, e tiene a bada Kenshin fino all’arrivo di uno degli uomini della sua guardia che, impugnata una lancia attaccò Uesugi Kenshin. La lama della lancia rimbalzò sull’armatura di Kenshin e colpì il cavallo facendolo indietreggiare, a questo punto le altre guardie del corpo erano sopraggiunte, Takeda Shingen fu allontanato e Uesugi Kenshin si ritirò. Shingen in questa occasione, grazie alle sue incredibili competenze marziali, fermò ben sette colpi di spada con il ventaglio e tre sfruttando la sua armatura.

Il contingente principale di Takeda continuava a resistere, nonostante i feroci attacchi ad ondate di Uesugi, costringendo ad indietreggiare la forza principale di Uesugi fino al fiume Chikumagawa.
Nel frattempo le truppe di Kōsaka, dopo aver raggiunto la cima del monte Saijoyama e aver trovato la postazione Uesugi deserta, compresero il grave pericolo che stava correndo il loro leader e si precipitarono di corsa verso il fiume, seguendo lo stesso percorso che secondo i loro piani avrebbe dovuto seguire l’esercito Uesugi in ritirata. A ridosso del fiume si scontrano con le 3.000 truppe poste sotto il comando del generale Amakazu Kagemochi, rimaste lì proprio per intervenire se si fosse verificata questa situazione, e le sconfissero in un disperato scontro. Dopodiché avanzarono ulteriormente per accorrere in aiuto del corpo centrale dell’esercito Takeda, attaccando da dietro le truppe Uesugi ormai allo stremo.

Al termine dello scontro, numerosi furono i generali di Takeda che rimasero sul campo, tra cui suo fratello minore Takeda Nobushige e suo zio Murozumi Torasada. L’esercito Uesugi registrò perdite pari al 72% degli effettivi, i Takeda, benché vincitori della battaglia, persero il 62% degli uomini, tra cui molti importanti generali. Le cronache del tempo indicano che Takeda non fece alcun tentativo di impedire la ritirata delle truppe Uesugi dopo la battaglia, che bruciarono l’accampamento a Saijoyama, tornarono al tempio Zenko-ji, e di lì nella Provincia di Echigo. Non ci è dato sapere se fu un gesto dettato dal rispetto per il nemico o dalle pessime condizioni del proprio esercito.

La rievocazione della Battaglia di Kawanakajima a Fuefuki

Nella cittadina di Fuefuki, nel cuore degli antichi possedimenti dei Takeda a poco più di un’ora e mezza da Tokyo, ogni autunno si rivive questo emozionante scontro dove un migliaio di comparse si dividono tra le armate dei Takeda e degli Uesugi e rievocano i momenti salienti di questo scontro, come il famoso incontro tra i due Daimyo.
Armature Samurai, katana, cavalli,stendardi e tamburi riempiono le sponde del fiume che attraversa Fuefuki e la battaglia di Kawanakajima imperversa davanti agli occhi degli spettatori.

Esperti lottatori combattono sul ponte, nel fiume ed al centro della scena mentre tutto intorno circa 900 persone comuni diventano Samurai per un giorno, brandendo Yari e Katana e facendo sventolare fieri lo stendardo del proprio clan sulla schiena. I partecipanti si iscrivono con anticipo per poter partecipare a questa rievocazione e al mattino dell’evento si ritrovano con il proprio clan di appartenenza in uno dei due punti di raccolta, dove si preparano alla battaglia indossando le armature e socializzando con i commilitoni. Dopodiché si entra pienamente nel ruolo facendo, divisione per divisione, le promesse di guerra al Daimiyo.

Dopo pranzo, si è pronti a partire alla volta del fiume, ed i Samurai percorrono le strade di Fuefuki tra l’incitamento ed i “Ganbatte” di cittadini e spettatori. Muoversi tra strade ed auto moderne indossando un’armatura Samurai e con sandali di paglia ai piedi è piuttosto buffo, ma una volta che si arriva al fiume e si percorre il semplice ponte in legno che conduce al campo di battaglia, l’emozione cresce e si entra pienamente nello spirito della battaglia!

Inizia così la rievocazione della battaglia di Kawanakajima, con i protagonisti che danno vita alle parole del narratore fino a che parte la prima carica degli Uesugi contro i Takeda, poi una seconda, e poi ancora….dagli spalti si assiste alla confusione della battaglia, mentre sul campo gli attori professionisti si affrontano in duelli con la spada, le comparse sullo sfondo si aggrovigliano le une alle altre tra cariche, finte uccisioni, fotografie e difficoltà di deambulazione dei meno atletici e non avvezzi a muoversi con tutto l’equipaggiamento Samurai addosso.

L’atmosfera si è riscaldata ed è adesso che si rivive il momento clou della battaglia di Kawanakajima: l’attacco a sopresa di Kenshin nella tenda di comando di Shingen! Un momento di grande emozione per pubblico e partecipanti, che si preparano così al gran finale, prima della ritirata nei proprio territori.

E’ stato un piacere per noi partecipare a questa rievocazione e vivere l’atmosfera che ammanta eventi come questo e ringraziamo moltissimo la città di Fuefuki per l’ospitalità. Se vi troverete in Giappone in autunno, non perdete l’occasione di assistere a questo evento e perché no, viverlo in prima persona. Potete trovare maggiori informazioni sulle iscrizioni al sito del turismo di Fuefuki (in giapponese) oppure seguire gli aggiornamenti sulla pagina Facebook The peach City Fuefuki.

Come raggiungere Fuefuki

La cittadina di Fuefuki si trova sulla Chuo Line e la fermata più comoda è Isawa Onsen. A poche stazioni di distanza si trovano anche la città di Yamanashi e la città di Kofu; la zona è ricca di templi legati alla famiglia dei Takeda.

Da Shinjuku i treni espressi Kaji e Azusa in circa 90 minuti raggiungono la stazione e sono coperti dal Japan Rail Pass. In alternativa, si possono utilizzare i treni locali, più economici, cambiando a Takao ed impiegando poco più di due ore.
Autobus meno frequenti, partono sempre dalla stazione di Shinjuku ed in due ore portano a Isawa Onsen.

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