Nutrire corpo e mente ad Ikaho Onsen

Ikaho è una località di Shibukawa Onsen, nella prefettura di Gunma, a nord di Tokyo, diventata popolare soprattutto verso la fine del XVI Secolo, quando i samurai feriti durante la Sengoku Judai (Era degli Stati in Guerra) venivano a curare le ferite nelle acque termali ricche di minerali di Ikaho.
Ora, insieme a Kusatsu e Minakami, Ikaho Onsen è una delle località termali più famose di Gunma e viene spesso visitata insieme al Monte Haruna, un vulcano dormiente affacciato sul lago formatosi nella sua caldera, che affascinò in modo particolare il poeta ed artista Takehisa Yumeji.

Visitare Ikaho Onsen

Sicuramente Ikaho non è una destinazione che consiglio per un primo viaggio in Giappone, ma può essere un’opzione interessante per chi è alla ricerca di un luogo dove ricaricare le energie, riconnettendosi con la natura, e “purificando” la propria mente ed il proprio corpo. Ikaho infatti non è solo una destinazione termale  per guarire affaticamenti vari, ma è anche il posto ideale dove depurare il corpo con cibo, in particolare verdure, di qualità e nutrire la nostra mente con arte, spiritualità e anche un po’ di nostalgica leggerezza.

Il centro turistico principale sono sicuramente le scale di pietra che attraversano la zona commerciale fino all’Ikaho Shrine. 365 gradini fiancheggiati da negozietti di souvenir, prodotti locali e cafè. Di sera le scale vengono illuminate e l’atmosfera è proprio suggestiva, ci si sente proprio in un paesino di provincia di un Giappone passato.

La natura circostante ed il vicino Monte Haruna, un vulcano dormiente affacciato su un lago formatosi nella caldera di una precedente eruzione, rendono la zona di Shibukawa Onsen un luogo perfetto per godere dei paesaggi naturali che il Giappone offre, specialmente in autunno (se visitate Ikaho in questa stagione, non mancate di fotografare il ponte Kajikabashi con la splendida cornici di momiji).

Gli Onsen di Ikaho

Ad Ikaho si trovano due tipi di acque termali: “Kogane no yu“, acque dorate e “Shirogane no yu“, acque argentate.

In particloare le acque dorate, scoperte per prime, devono il  loro nome al fatto che, nonostante sgorghino trasparenti, l’alto contanuto di ferro si ossida a contatto con l’aria e trasforma il colore dell’acqua rendendolo di un marrone dorato. Questi onsen sono particolarmente indicati per la cura delle ferite, e per questo motivo Ikaho divenne una destinazione popolare fra i samurai.
Più di recente, sono state scoperte anche altre sorgenti con una diversa concentrazione di minerali, che non subiscono variazioni di colore quando esposte all’aria e sono satate così chiamte acque argentate in contrapposizione alle precedenti.

A differenza di altre onsen-town, ad Ikaho ci sono solamente due bagni pubblici: Ikaho Rotenburo con due vasche all’aperto, una di Kogane no yu e una di Shirogane no yu, e Ishidan no yu con vasche solo interne di acqua dorata. Tutti gli hotel e ryokan della zona offrono vasche interne ed esterne con entrambi i tipi di acqua termale, accessibili anche a chi non pernotta.

Lungo la scalinata che attraversa Ikaho, si trova anche un ashiyu di acque dorate, dove immergere gratuitamente i piedi nelle acque termali.

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Nutrire la mente tra buddhismo e arte

E visto che come dicevano i romani “Mens sana in Corpore sano”, ad Ikaho Onsen si possono visitare una serie di luoghi che soddisferanno la nostra mente. Per i più “acculturati” o amanti dell’arte in generale, ad Ikaho si trovano ben tre musei d’arte: Hara Museum ARC di arte contemporanea, Hoshina Art Museum che raccoglie diverse opere di artisti giapponesi moderni e quello che ho visitato io, il Takehisa Yumeji Memorial Museum, dedicato all’artista e poeta giapponese celebre per i suoi ritratti della normalità della vita quotidiana nel periodo Taisho (che qui ad Ikhao trascorse lunghi periodi, affascinato proprio dal Monte Haruna, che tra l’altro dipinse proprio come sfondo di uno dei suoi ultimi lavori quando la malattia gli impedì di tornare ad Ikhao, dove avrebeb voluto trascorrere i suoi ultimi istanti di vita.

Takehisa Yumeji Memorial Museum: aperto tutti i giorni 9.00-18.00 (17.00 Dicembre-Febbraio), ingresso 1.800 yen

Gli amanti di anime e manga potrebbero conoscere Ikaho per essere il luogo dove si svolge “Initial D” e loro, così come i nostalgici, troveranno sicuramente interessante il Toy and Doll Museum. Come si intuisce dal nome, qui sono raccolti una serie di ninnoli e oggetti del passato, soprattutto dell’era Showa (1926-1989) e troverete esposizione di Teddy Bear, auto, locandine di film, targhe, ma soprattutto oggetti che vi ricorderanno la vostra infanzia, dai cartoni animati ai primi videogiochi, passando per la musica giapponese anni 60-70 e i primi idol.

Toy and Doll Museum: aperto tutti i giorni 8.30-18.00 (17.00 Novembre-Aprile), ingresso 1.100 yen

Se invece siete più interessati al lato spirituale e templi e santuari vi rilassano, potete visitare il Mizusawa Kannon temple, fondato 1300 anni fa. Diversi edifici tra cui un bellissimo portone d’ingresso su cui si può anche salire gratuitamente, una pagoda e diversi edifici riccamente decorati. La strada di fronte al tempio è conosciuta come Mizusawa Udongai e si trovano vari ristoranti specializzati in Mizusawa Udon, uno dei tre tipi di udon più famosi del Giappone.

Ma ad Ikaho si trova anche un angolo di Taiwan: l’Hosuiji Temple è la sede giapponese del Fo Guang Shan Temple di Taiwan (mi sono accorta che ne ho solo accennato nell’articolo su Kaohsiung ma non ho più pubblicato l’articolo dedicato! Rimedierò presto), quartier generale del Buddhismo Umanistico. Il complesso è piuttosto grande e con diverse sale da visitare. Inoltre offre la possibilità di fare varie esperienze come la meditazione zazen o la copia dei sutra. Io putroppo ho avuto a disposizione poco tempo per visitarlo, ma cpnto di tornare presto e consiglio di considerare una mezza giornata abbondante per visitare tutto il complesso, partendo dalla base delle scale, che vi porterà poi fino allo splendido portale dal quale voltarvi ed ammirare la vallata. Qui si trova anche un cafè vegano dai sapori taiwanese, come da canoni religiosi. Io non amo molto verdure e cose simili, ma vi consiglio tantissimo il daikon fritto che servono qui!

Cibo di qualità

Per completare la nostra “guarigione”, non possiamo certo dimenticarci di quello che ingeriamo nel nostro corpo. Questa zona oltre ad essere famosa per gli udon deliziosi, è anche ricca di erbe e radici di montagna e offre verdure di qualità elevata grazie alla perfetta esposizione solare e la qualità dell’acqua. Anche il konnyaku prodotto nella zona è di ottima qualità. Ikaho sta inoltre cercando di svilupparsi come destinazione vegan-friendly, quindi potrebbe davvero diventare una perfetta destinazione per chi vuole fare anche un detox alimentare!

Da non perdere, i già menzionati Mizusawa Udon, piuttosto spessi, morbidi e compatti che vantano una tradizione lunga 400 anni. Vengono solitamente serviti freddi, da inzuppare nella salsa di soia o nella salsa di sesamo.

Ad Ikaho sono anche nati gli onsen manju, dei dolcetti ripieni di crema di fagioli rossi, ora diffusi in tutto il Giappone.

Dove dormire

La soluzione migliore è sicuramente quella di pernottare in un ryokan e provare quindi questa splendida esperienza inclusa la tradizionale cena kaiseki e la colazione tipica.
Ci sono diversi ryokan tutti di ottimo livello e pare che Miyazaki si sia ispirato agli interni del ryokan Yokotekan per i disegni de “La città incantata”!
Noi abbiamo soggiornato al Nyoshin no Sato Hibikino, ad una decina di minuti a piedi dalle scale di Ikaho e ci siamo trovati molto bene. Il percorso che porta alle sale da pranzo riproduce un sentiero attraverso un giardino e il ryokan è circondato dalla natura (peccato esserci stati a fine inverno, con i rami spogli e senza neve!). L’onsen all’aperto poi non ha il tetto e ci si sente veramente immersi nella natura! Le stanze sono molto tradizionali, con uno stile forse un po’ antiquato, ma che personalmente adoro, ma è comunque dotato di tutti i comfort necessari.
Un’altra sistemazione che mi sento di  consigliare è il ryokan Oyado Tamaki, proprio ai piedi della scalinata.

Come arrivare e muoversi ad Ikaho Onsen

La soluzione migliore sono gli autobus diretti che collegano la stazione di Shinjuku ad Ikaho Onsen in 2 ore e mezza al costo di 2.500 yen.
In alternativa si può prendere lo shinkansen (o anche treni rapidi più economici ma un po’ più lenti) fino a Takasaki o Shibukawa e poi raggiungere Ikaho con i frequenti autobus locali. Con lo shinkansen, ci voglioni circa due ore e mezza e circa 6.000 yen, con il treno normale almeno 3 ore e circa 3.000 yen.

Una volta a destinazione, i posti non reggiungibili a piedi, sono serviti da autobus locali piuttosto frequenti che fermano nei pressi dei punti di interesse.

Vuoi un’anteprima di Ikaho Onsen? Guarda il mio video YouTube!

Questo articolo è stato scritto in seguito al tour organizzato dalla Prefettura di Gunma in collaborazione con Hatago Travel.
Sono state rispettate tutte le norme di protezione anti-Covid e tutti i partecipanti si sono sottoposti a preventivo test PCR.

 

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