Il decalogo del bravo turista

Paesaggio bellissimo, mi accingo a fotografarlo, aspetto pazientemente che le persone continuino il loro percorso ed escano dallo spazio di inquadratura. Alcuni si accorgono della mia posa di attesa e affrettano il passo, alcuni con un piccolo cenno di “scusa”, io aspetto paziente.L’ultima persona è quasi uscita dal mio campo visivo, sono pronta a schiacciare il pulsante…ma aspetta, perchè dal mirino della mia Nikon vedo ancora una sagoma?Ah, ecco. Si è fermato a guardare il cellulare/frugare nel portafoglio/scattare una foto. Ovviamente quando decide di ripartire, stanno già sopraggiungendo altri visitatori.

Sicuramente sarà successo anche a voi, questo e tanti altri piccoli “fastidi” causati dalla disattenzione (o alla poca educazione, in alcuni casi) altrui.
Bastano dei piccoli accorgimenti, delle piccole attenzioni, per evitare di rovinare la vacanza (o almeno la giornata) agli altri e non farsi odiare, generando malumore e magari litigi per un nonnulla.
Ecco allora che nascono le 10 regole del bravo turista, un decalogo salva-vacanza che a mio parere andrebbe consegnato insieme ai biglietti aerei o alle prenotazioni ogni qualvolta che qualcuno si accinge a partire per un viaggio!
Che ne dite, ci state a spargere la voce?

 

Le 10 regole del Bravo Turista

 

1. Attenzione al fotografo

Se mi piazzo in quel punto, mi esce un selfie spettacolare! Aspetta che mi ci piazzo per 20 minuti, provo in tutte le pose possibili ed immaginabili!!
Ecco no.
Non siamo gli unici a voler fare la foto in quel punto, ma anche altre persone potrebbero avere la nostra stessa intenzione, quindi occupo lo spazio per il tempo minimo necessario per fare qualche foto. Se non son proprio soddisfatto del risultato, cedo lo spazio ad altri e ASPETTO. La foto la ho, se non è perfetta e non ho tempo a disposizione pazienza, mica sono un fotografo di professione che sta girando un reportage per National Geographic.

2. Regola il volume

“Ehi, hai tu la bottiglietta d’acqua?” “No, l’ho data a Luca prima” “Luca mi lanci l’acqua?”
Credevo di passeggiare per un bel giardino botanico e rilassarmi in mezzo alla natura, com’è che invece son finita al mercato?
Per comunicare con i nostri compagni di viaggio non è necessario urlare (a meno che non gli stia cadendo un vaso in testa..in quel caso urlare di spostarsi è concesso), possiamo avvicinarci e chiedere con un tono di voce contenuto quello di cui abbiamo bisogno. Gli altri viaggiatori non sono interessati alle nostre necessità e alle nostre avventure.
Nemmeno se fossimo dei supereroi! Ed in quel caso sarebbe utile non sbandierarlo ai quattro venti.

3. Niente Sprechi

Non è che se ci sono i pasti a buffet significa che possiamo prendere tutto ciò che vogliamo in quantità industriali e poi lasciare praticamente tutto nel piatto…oltre al brutto gesto di avanzare cibo nel piatto, c’è anche il danno economico che si crea alla struttura che ci ospita, vero che abbiamo pagato quel pasto, ma appunto l’abbiamo pagato per una persona, non per un branco di grizzly.
E poi, dato che è a buffet ci si può servire quante volte si vuole, prendendo porzioni piccole in più volte…o state facendo una gara al piatto più pieno?


4. In fila per due

All’asilo, alle elementari e a volte persino alle medie, drante le gite scolastiche ci facevano girare per le città incolonnati, a coppie tenendosi la mano.
Oltre ad essere un sistema utile per noi perdere marmocchi per le città, è anche un efficiente sistema di occupare il suolo pubblico: permette di chiacchierare con il vicino, con chi sta davanti e chi sta dietro e permette ai pedoni che sopraggiungono di passare agevolmente di fianco.
Camminare tutti uno in fianco all’altro invece è poco funzionale…le due estremità della fila difficilmente si sentiranno senza urlare (vedi punto 2), ed inoltre è una soluzione poco aerodinamica….
E poi ci lamentiamo sempre dei ciclisti….

5. Stop Spazzatura 

Una bella giornata di sole, gli uccellini che cantano, la brezza fresca, picnic in mezzo alla natura.
Ma è ora di alzarsi e ripartire, dai che è tardi! Veloce! Veloce!
Aspetta. Ho dimenticato di raccogliere lo spazzatura, prendo un sacchetto, lo riempio e lo vado a buttare in un cestino.
Ma non ci sono cestini nelle vicinanze…lo lasciamo qui bello ordinato?
Suvvia, è un sacchetto leggerissimo, ce lo portiamo con noi fino a che non troviamo un cestino…e se proprio non c’è, lo butteremo questa sera, al nostro rientro in hotel. Lì sicuramente un cestino ci sarà.

6. Bimbi, Cani e sigarette

Io adoro i cani, un po’ meno i bambini e odio il fumo. Ma c’è anche chi ama fumare, chi ha bambini e chi ha paura dei cani. Finchè non scopriremo mondi paralleli abitati solo da persone con i nostri stessi gusti, dobbiamo convivere con tutti.
Così come quando non si riesce a resistere alla sigaretta ci si allontana dai non fumatori, è anche giusto tener il cane a distanza da chi lo sta guardando con terrore e per quanto i bambini abbiano il diritto di divertirsi, gli si impongono dei limiti.
O diamo inizio agli Hunger Games.

7. E’ il mio turno

Alla cassa del supermercato, allo sportello del bancomat, in bagno nei locali pubblici, siamo abituati ad aspettare in fila, chiedendo cortesemente di passare se abbiamo assoluta urgenza. Perchè in tutte le altre occasioni non dobbiamo farlo? Salire sulla metro, ammirare un pezzo pregiato in un museo, bere dalla fontanella, toccare la parte fortunata di una statua….la fila ordinata ti rilassa la vita, evita inutili incomprensioni e rende lo spettacolo più gradevole a chi osserva da fuori….la massa informe di gente accatastata invece non è proprio il mio ideale di bel vedere…

Curiosità: in Giappone ci si mette in fila persino per scattarsi una foto: a Miyajima, di fronte al torii “galleggiante” c’è sempre una fila di gente in attesa di scattarsi una foto con la porta rossa. Arrivati all’inizio della fila, si passa la propria macchina fotografica alla persona seguente e ci si fanno scattare 3/4 foto, liberando poi il posto al visitatore successivo….vedete? Non è impossibile riuscirci!

8. Viaggiare Informati

Lo sapevate che in Giappone non si mangia per strada, negli Stati Uniti la mancia al cameriere è praticamente obbligatoria e a Singapore non è possibile masticare (e nemmeno introdurre nel paese) chewing-gum?
Prima di partire è bene informarsi sulle usanze di un Paese e rispettarle, conformandosi il più possibile con le abitudini del luogo.
Come evitare problemi e rimanere delusi da una destinazione? Leggendo, informandosi, curiosando prima di partire.…se le regole, le tradizioni e la cultura di un Paese non sono per noi concepibili o accettabili nemmeno per un breve periodo, forse è meglio cambiare destinazione…il mondo è grande, sicuramente ci sono angoli adatti ad ognuno di noi, e difficilmente riusciremo a girarlo TUTTO in una sola vita 😀

9. L’opinione è personale

“Scusa ma  cos’ha di bello quella casa diroccata?” e in realtà è l’unica struttura sopravvissuta alla guerra.
Un minimo di cultura non fa finire in ospedale con un emicrania potentissima, e se proprio non sapete di cosa si tratta ciò che tutti stanno fotografando, o la scultura che tutti guardano vi ricorda il regalino del vostro gatto, beh usate la ormai collaudata tecnica del Zitto&Ascolta, ovvero quella tecnica ninja che impedisce alla vostra opinione di uscire dalla bocca e permette alle vostre orecchie di attivarsi per carpire qualche informazione interessante da chi ne sa più di voi. Tanto appena arriverete davanti a qualcosa su cui siete ben informati arriverà anche il vostro turno di trasformarvi in Cicerone….

10. Il linguaggio dei segni

Alzi la mano chi ha notato il frasario in fondo alle guide di viaggio (o addirittura ne ha comprato appositamente uno) e l’ha usato tante volte quante le lune di Venere (per la cronaca…Venere non ha satelliti…).
Per quanto conoscere qualche parola della lingua locale possa essere una cosa carina e divertente, spesso le parole non ci restano proprio in testa. Se poi magari l’inglese è un po’ disperso nei meandri del nostro cervello, dobbiamo per forza trovare un alternativa. Che non sia l’Italiano. Per quanto l’Italia sia una meta ambitissima e molte nazioni siano innamorate degli italiani, siamo un piccolo scarabocchio sul mappamondo e la nostra lingua non è quella universale che tutti sono tenuti a conoscere almeno un po’.
Vi assicuro che si ottengono risultati migliori parlando a gesti o mostrando delle immagini, piuttosto che urlare in faccia alle persone “COME FAI A NON CAPIRE QUELLO CHE TI CHIEDO???”.
In Russia, dove ho notato alcune difficoltà nel parlare inglese, mi è bastato mostrare la foto di Peterhof per farmi dare il biglietto giusto del treno, farmi accompagnare al binario e ringraziare con un sorrisone a 64 denti (eravamo in due persone…mica sbaglio il numero di denti dopo aver fatto la secchiona con le lune di Venere!!).

E per facilitare la memorizzazione di queste semplici regole ho anche creato un’infografica, spero vi piaccia 😀

Quindi gente, diffondete il verbo del viaggiatore e andate in pace.
E magari stampatene qualche copia da regalare ai novellini!

38 pensieri su “Il decalogo del bravo turista

  1. Alessio Sebastianelli dice:

    Mamma mia che pazienza ci vuole con la gente che ti si mette davanti mentre stai per scattare una foto clamorosa!! Sai, i giapponesi fanno la fila per scattarsi le foto davanti al torii di Miyajima, ma per esperienza personale nel resto del modo sono i peggiori da questo punto di vista, spesso non lo fanno apposta ma hanno una capacità innata di mettersi in mezzo alle ball…ehm, alle scatole. Invece tra i meno molesti da questo punto di vista incredibilmente ci siamo noi italiani (forse perché siamo consapevoli che se non ci muoviamo un nostro connazionale potrebbe immediatamente mandarci a quel paese, mentre un giapponese MAI ti direbbe qualcosa). Buona giornata ^^

  2. Ciccola dice:

    Eh sì, in Giappone c'è il paradiso delle code! In Cina invece è una lotta a non farsi passare avanti, e le foto… eh eh, sei lì che stai per scattare e te ne trovi un paio che si mettono in posa e ti salutano!
    Sul punto 9 mi hai ricordato che un sacco di volte mentre sto fotografando qualcosa che mi interessa mi trovo qualcuno che mi si avvicina, guarda me, guarda il punto che sto inquadrando, mi riguarda. E non si spiega cosa cavolo sto facendo!

  3. agnese sabatini dice:

    Sono indecisa se essere più divertita da questo post o innervosita al pensiero di tutte le cose che hai elencato! 🙂 Mi danno tantissimo fastidio gli sprechi, i bambini lasciati al più completo sbaraglio, la gente che si mette a fumare in mezzo a una folla (mi è successo proprio lo scorso weekend), e soprattutto la gente che si mette di fronte alla mia macchina fotografica! In quel caso io sono timida e non riesco a dire niente, ma mi innervosisco a mille perché mi chiedo come tu faccia a non accorgerti di una povera tizia che è a mezzo metro da te con una fotocamera in mano!!! Grrrr
    Come vedi l'articolo mi è piaciuto e lo trovo molto in linea con le mie esperienze 🙂

  4. Michela Figliola dice:

    Ahahaha mi sto immaginando la scena! Eh sì, non tutti siamo attratti dalle stesse cose e non tutti possiamo conoscere tutto…si viaggia proprio anche per imparare, l'importante è non girare con il paraocchi e la mente chiusa ^^

  5. Michela Figliola dice:

    Già Agnese ridiamo per non piangere in alcuni casi va'…Eh io invece sono meno timida e a volte lo faccio notare..però non è una parte che mi piace molto fare..se tutti prestassimo maggiore attenzione agli altri senza che debbano continuamente farcelo notare saremmo tutti più felici.

  6. Chiara Pagliochini dice:

    Sono d'accordo su tutta la linea. Il volume alto delle persone è una cosa che mi disturba particolarmente, ma anche le altre sono irritanti e in alcuni casi vero segno di inciviltà, vedi i rifiuti. Carinissima l'infografica!

  7. Valentina M. dice:

    Sono d'accordissimo su tutti i punti.
    Mi soffermo sul primo. Porto. Libreria storica con una scala particolare. Tutti a farsi selfie nella scala ovviamente. Per oreeee. Cavolo, il tuo selfie te lo sei fatta, spostati. Cosa stai 10 minuti ferma a vedere come sei uscita dopo che tra l'altro ti sei fatta 100 selfie. Tra l'altro, arriviamo all'incazzo maggiore. Spio un selfie e cosa vedo? Che la scala nemmeno si vedeva. Si vedevano solo le labbra a culo di gallina. E io volevo solo fare una misera foto alla scala. Risultato? Mi sono fatta un selfie davanti ad un libro che parlava della biblioteca e in cui c'era una grande foto della scala finalmente VUOTA 😀

  8. iltuopostonelmondo dice:

    Hai già ricevuto il premio per questo articolo? E' semplicemente geniale: essenziale e spiritoso al punto giusto. L’intro iniziale mi appartiene moltissimo, credo rispecchi molti di noi.
    E non mi meraviglio affatto che in Giappone ci si mette in fila per qualsiasi cosa, anzi, che arrivati al proprio turno si passi la macchina fotografica per farsi scattare le foto (da noi sarebbe impensabile).
    La tua infografica dovrei stamparla e attaccarla dietro il mio zaino: potrei sempre rinfrescare la mente a qualche turista, no?

  9. Daniela dice:

    Bel decalogo e deliziosa infografica!! 😀 Per me sono atteggiamenti che dovrebbero essere universali, bisognerebbe sempre comportarsi rispettando il fatto che non ci siamo solamente noi al mondo e che ad altri i nostri comportamenti potrebbero dare fastidio (oltre a rispettare le basilari norme di buona educazione, vedi la spazzatura).
    Che dirti, io personalmente vivendo in una città ad alto tasso turistico sono negli anni diventata sempre più intollerante ai turisti e alla loro maleducazione (ovviamente non di tutti), di conseguenza quando sono io a viaggiare e a ritrovarmi turista in un'altra città, cerco di essere il meno possibile una rottura e un intralcio per gli abitanti del posto e per gli altri(ad esempio, cercando di evitare gli orari di punta di treno/metro ecc., per quanto possibile ovviamente, non sempre si può evitare). Poi ho ingaggiato una personale battaglia contro chi occupa tutti i lati della scala mobile non permettendo a chi è di fretta di scendere! 😛 Ma quelli non sono solo i turisti!
    Mentre a volta ammetto di non riuscire a trattenere le mie opinioni, questo a dir la verità un po' in generale, ma giuro che sto migliorando, e comunque appunto, sempre cercando di non disturbare gli altri! 😀
    Un abbraccio!

  10. Michela Figliola dice:

    Ti ringrazio Daniela, vero alcune sono norme basilari di buon comportamento che non dovrebbero mai essere scordate.
    Comunque credo che viaggiare aiuti anche a rendersi conto di alcuni comportamenti e ci aiuta a diventare consapevoli in modo da non essere un fastidio per gli altri, prestando attenzione ai nostri atteggiamenti.

  11. Elisa Facchini dice:

    Quanta verità in questo post Michy! Concordo in pieno con tutto quanto hai elencato e mi vengono in mente vari fatti vissuti. Dalle persone che se la prendono con comodo anche se vedono che vuoi fare una fotografia, a quelle che fanno chiasso dentro un museo davanti ad un quadro, a chi lascia bambini incustoditi e liberi di fare di tutto senza un minimo di regole, a chi fuma come gli pare e piace dove è quando vuole.
    Sono atteggiamenti che mi danno fastidio, forse perché io stessa cerco di non recare disturbo e problemi agli altri. Quindi in cambio mi piacerebbe ricevere un trattamento simile 🙂

  12. Michela Figliola dice:

    Già è proprio questo il punto. Per vivere tranquilli bisogna ricordarsi che non si è da soli, ma ci sono anche altre persone e come noi non vogliamo che ci infastidiscano, noi per primi non dobbiamo infastidire loro 😀

  13. Lucrezia Stefano Inworldshoes dice:

    Ahahah pazzesco tutto l'articolo! Davvero guarda, certe volte io e Stefano ci guardiamo e ci chiediamo se siamo noi ad odiare il genere umano o è il genere umano che non sa farsi apprezzare quando siamo in viaggio! 😂 Fra tutte queste cose sicuramente qualcuna non la rispetteremo neanche noi magari agli occhi degli altri ma per fortuna siamo due persone che cercano sempre di essere educate, rispettare le usanze altrui e soprattutto VIA I BAMBINI DA QUESTO LUOGO! ahahah
    Però sono un pochino prepotente sulle foto a volte, si.. mea culpa.

  14. Michela Figliola dice:

    Grazie Lucrezia!!
    Io lo ammetto un po' sono sociopatica a volte, ma cavolo, a volte la gente sembra si impegni proprio a farmi innervosire…
    Io cerco sempre di rispettare queste regole, ma credo che in parte sia dovuto ai viaggi in Giappone, dove è davvero difficile che mi irrito per qualcosa…quindi cerco di emulare i loro comportamenti il più possibile 😀

  15. Stefania Sabia dice:

    Aaaaa quanti esempi mi vengono in mente soprattutto sulla regola 8 e sulla regola 10 ahah.
    Come il gruppo di signori italiani che imperterriti si ostinavo a parlare in italiano al povero bigliettaio francese.
    O in Giappone quando due ragazze italiane si sono messe a contrattare per il prezzo al mercato di Ameyoko e in Giappone beh semplicemente non si fa
    Oppure un gruppone di turisti (sempre italiani, giuro che non lo faccio di proposito, tutti a me capiteranno questi esemplari di buona educazione) che a Kanazawa dentro al piccolo giardino vecchio di 400 anni della casa di un samurai con tanto di enorme cartello "vietato salire sulle rocce" ci salivano beatamente per farsi le foto

  16. UrsaMinor dice:

    Carinissima la tua infografica!
    Devo essere fiera di me…posso mettere la spunta in ciascuna delle categorie che hai elencato! XD

    Di contro, mi capita sempre di avere a che fare con il bimbo molesto di turno.
    Ne trovo puntualmente uno in ciascun treno/aereo/ristorante/attrazione.
    Secondo me li danno in omaggio col biglietto.
    E c'è una categoria che non hai elencato!!!
    Ti capita mai in treno (in viaggi di molte ore) di beccare la persona che tenta di scannerizzare completamente la tua vita?
    Chi sei, cosa fai, quando ti sposi…FIGLI!?
    Di solito li fulmino con gli occhi…
    Ma la cosa che più mi fa imbestialire, non me ne abbiate, sono i maledetti lucchetti. Quella è maleducazione e mancanza di rispetto all'ennesima potenza.
    Ciao
    Daniela

  17. Blog #viaggiareapois dice:

    Concordo in tutto, però io sì mi lamento dei ciclisti perchè molto spesso o sono sul marciapiede o occupano tutta la strada, passano con il rosso dai ricordiamo che il codice della strada vale anche per loro quindi dovresti aggiungere anche questo punto ahahah.
    Per il resto super brava sono punti fondamentali per trascorrere una vacanza rilassante.
    Sara

  18. Michela Figliola dice:

    Già purtroppo le persone che si ostinano a parlare italiano sono davvero tantissime…
    Io credo che in Giappone poi si noti ancora di più chi non sa comportarsi perchè i Giapponesi sono sempre molto precisi e rispettosi, e la "pecora nera" salta subito all'occhio!

  19. Michela Figliola dice:

    Ti ringrazio Daniela!!
    Ahahahah no sinceramente non mi son mai capitati gli impiccioni…ma forse perchè tendo a non apparire molto socievole ai "ficcanaso"..credo di avere un aurea che gli fa paura ahahahah.
    I lucchetti purtroppo sono anche un problema serio: spesso vanno ad appesantire ponti che potrebbero poi non reggere più perchè non progettati per sopportare quel peso…

  20. Michela Figliola dice:

    Grazie Sara! Sisi anche io ho un'avversione profonda per i ciclisti…ma li ho presi come esempio perchè molti si lamentano di loro e poi a piedi vanno in giro uno di fianco all'altro e occupano tutto pure loro….

  21. Martinaway Travelblog dice:

    D'accordo con tutti i punti, ma "occhio al fotografo" mi ha fatto morire! Non sai quante volte mi capita! Di solito io sono quella che prova a fare una foto, ma tutti mi si piazzano davanti e poi i compagni di viaggio se la prendono con me perché ci metto troppo. Colpa mia se il tipo che vuole farsi il selfie del secolo prende residenza proprio dove devo scattare? 😛

  22. martina santamaria dice:

    Così come quando non si riesce a resistere alla sigaretta ci si allontana dai non fumatori, è anche giusto tener il cane a distanza da chi lo sta guardando con terrore e per quanto i bambini abbiano il diritto di divertirsi, gli si impongono dei limiti.
    O diamo inizio agli Hunger Games.
    Ecco muoro… diamo inizio agli hunger Games mi piace, ma non su di me ti prego anche se fumo come una turca 😉

  23. Michela Figliola dice:

    Ahahahah, no va beh ma tu non fumi in faccia a chi non lo sopporta dai!
    E comunque non mi vorrai far credere che dopo l'arrampicata in Bulgaria (e le corse fatte avanti e indietro questo weekend) non uscireste sana e salva dagli Hunger Games eh 😀

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