Ci sono posti nel mondo dove dopo pochi attimi ci sentiamo a casa, dove ci sentiamo a nostro agio, che riusciamo a capire al 100% che ci entrano nel cuore in un battibaleno e dove pensiamo che sì, sarebbe bello vivere lì.
Ce ne sono altri che invece sentiamo scomodi, dove qualcosa non ci torna, dove nonostante ci sia tanto intorno a noi, siamo felici di essere lì solamente di passaggio.
Ecco, il mio primo approccio con la Campania è stato strano.
Ho visto posti unici al mondo, come gli Scavi di Pompei ed Ercolano, sono salita sul vulcano che ha creato la loro storia, ho visto i giardini immensi della Reggia di Caserta e poi sono stata a Napoli.
Napoli è una città preceduta dalla sua fama, quella che ci viene raccontata in televisione, quella di città irrispettosa delle regole, sporca, pericolosa.
Prima di partire mi sono informata, ho letto guide di viaggio e articoli di blog, ho chiesto consigli agli altri viaggiatori. E una delle cose che più mi capitava di leggere era quanto fosse bella Napoli e quanto gli stereotipi sulla città non fossero veri.
Leggevo dell’allegria dei Napoletani e di come questo essere un po’ fuori dagli schemi fosse parte della città, trasformando tutto in una gioia positiva che accoglie il viaggiatore.
E ci ho provato a vederla così.
A liberare la mia mente e cogliere il lato goliardico di questa città.
Il mio amore per l’efficienza, per l’ordine, per il rispetto degli altri, per l’educazione, per il rispetto delle regole, hanno avuto il sopravvento.
Non sono riuscita a trovare il lato divertente dell’infrangere le regole in maniera assolutamente naturale e sistematica, della mancanza di disponibilità degli addetti a dare informazioni in maniera educata, dell’assoluta noncuranza del prossimo, praticamente ignorando in pieno
le regole del bravo turista.
Mi dispiace ma non fa per me.
Ho trovato una città con due facce: quella turistica, che sì, avrà pure i suddetti difetti, ma che forse è vero, in parte ne creano l’atmosfera (che può appunto piacere o non piacere), fatta di punti di interesse, passeggiate diurne e fino al tramonto, vie principali e turisti.
E una fatta di vicoli fatiscenti, pieni di carcasse di televisori, veicoli, spazzatura, anche in viuzze nascoste del Centro Storico. Strade che al calar della sera cambiano aspetto, quando le camionette dei militari se ne vanno e lasciano spazio ai venditori di tarocchi e i marciapiedi vengono occupati da uomini e ragazzi seduti a bere birra e senza altro apparente motivo.
Io ci ho provato a partire a cuor leggero e a prendere la città così com’è, a coglierne il lato divertente, a capire le difficoltà ed il background storico e sociale della città.
Ma la mentalità bresciana, stacanovista e inquadrata, con la quale sono cresciuta ha avuto il sopravvento, generando in me un senso di quasi insofferenza e voglia di scappare.
Ma la duplicità è una costante di questo mondo e anche Napoli ha un secondo volto.
Un volto estremamente bello e forte, fatto di passione e volontà di cambiare le cose.
Napoli ha una città dentro (o meglio sotto) la città. Cunicoli, gallerie, cimiteri. Ma non è solo il sottosuolo in sé ad essere interessantissimo.
Sono le persone. Le persone che hanno voluto ridare vita a questa città.
Persone che si sono rimboccate le maniche e sono scese lì sotto a ripulire.
Volontari che credono nella loro città, che vogliono cambiare le cose e stanno facendo qualcosa di concreto.
I volontari della
Laes, speleologi che hanno voluto riportare alla luce le antiche cisterne dell’acqua, utilizzate durante la Seconda Guerra Mondiale come rifugio per i Napoletani.
Le bravissime guide della
Galleria Borbonica che vi raccontano con una passione travolgente la storia di questo tunnel e dei ricoveri qui adibiti, in un viaggio attraverso la storia parallela della città.
I ragazzi della
Fondazione San Gennaro che, attraverso una cooperativa che punta a riqualificare il Rione Sanità e dare lavoro ai giovani del Quartiere, gestiscono le Catacombe.
Esempi di forza, dedizione ed amore. Di gente che crede in un futuro diverso e che si rimbocca le maniche per ottenerlo.
Io è questa la Napoli che mi porterò nel cuore.
Perchè più di tutto, più delle architetture, più delle vie cittadine, più della gastronomia, più delle stazioni metropolitane dell’arte, sono le persone che hanno la forza di combattere quelle che mi voglio ricordare.
Questi miei pensieri non vogliono essere una critica e non voglio offendere nessuno, ma credo che un travel blogger abbia il dovere di essere coerente con se stesso e non per forza descrivere sempre tutto come una splendida favola incantata. Questo vuole essere anche un invito a partire voi stessi, per scoprire una città e farvi voi stessi un’opinione personale, che non deve essere né la mia né quella di qualcun altro.
Ritengo che i giudizi altrui vadano letti sì, per “prepararci” e “farci un’idea di massima”, ma in alcun modo possono e devono sostituirsi ai nostri giudizi personali derivati dalla nostra esperienza personale e diretta.
Ciao Michela,
io sono stata a Napoli solo da piccola, non ne ho un gran ricordo. Però so che sono come te: mi piacciono le regole, l'ordine, la pulizia, il rispetto per il prossimo. Quindi Napoli, se penso alla sua fama, dovrebbe spaventarmi. E invece non so perché, ma mi intriga moltissimo! Perciò spero di tornarci presto per vedere tutti i lati di questa città, i belli e i meno belli (che sicuramente mi faranno sclerare!) 🙂
A presto 🙂
Napoli purtroppo è così, è da capire! Come anche Catania per esempio.. ho vissuto in entrambe le città e ho imparato ad apprezzarle, ma non è facile!
La mia prima volta a Napoli è stata circa 5 anni fa. Non l'avevo mai visitata prima proprio per "paura" di tutto quello che si dice in giro.
Ma è stato un colpo di fulmine.
I negozi con i banchi fuori, i clacson sempre in uso, i bambini che giocano per strada, il sorriso della gente,il buon cibo, i vicoli stretti, il Vesuvio sullo sfondo, suoni e colori che sembrano quasi nord africani.
Ormai ci torno almeno un week end all'anno.
Invece altre città che la maggior parte dei viaggiatori trova imperdibili non mi hanno lasciato nessun emozione e non un così bel ricordo.
È proprio vero: il mondo è bello perché è vario! 🙂
Grazie Debora, sì ci sono città che hanno bisogno di più tempo per essere capite, sopratutto se sono molto diverse dalle nostre abitudini.
Grazie Manu, sai come sono…dico sempre le cose così come le penso….sono convinta che Napoli sia una città molto particolare che va vista per potersi fare una propria idea personale, bella o brutta che sia 🙂
Agnese è proprio questo il giusto spirito! Vedere tutti i lati di una città 🙂 ti auguro di tornarci presto!
Grazie del commento Stefania, ecco vedi invece io i banchi, i clacson, gli schiamazzi….non fanno per me 🙂
Però vero, non siamo tutti uguali…ci son tantissime persone che invece non riescono proprio ad apprezzare la vita giapponese a differenza mia 🙂
Per fortuna non siamo tutti uguali, è bello confrontarsi!
Ho apprezzato tantissimo questo articolo e sono completamente d'accordo in merito al fatto che un blogger debba cercare di essere il piú coerente possibike con i propri principi. Non sono mai stato a Napoli fino ad ora e forse il motivo é quell'animo bresciano inquadrato in un sistema che non accetta certe situazioni. Sicuramente la vedró peró in futuro 😉
Ho avuto le tue stesse sensazioni e mi sentivo fuori posto. Mi sentivo come il gelato al limone quando lo mettono accanto al cioccolato; il cioccolato è buono ma io non ci sto bene accanto, non siamo compatibili.
Odio avere dei limiti quando viaggio ma purtoppo non sono riuscita a capirla fino in fondo, questa città.
Bell'articolo! 🙂
Quello che mi ha colpito di più di questo articolo di una banalità sconcertante è stata la seguente frase:
"Il mio amore per l'efficienza, per l'ordine, per il rispetto degli altri, per l'educazione, per il rispetto delle regole, hanno avuto il sopravvento.
Non sono riuscita a trovare il lato divertente dell'infrangere le regole in maniera assolutamente naturale e sistematica"
DOVE HAI VISTO INFRANGERE LE REGOLE IN MANIERA "SISTEMATICA E NATURALE" DOVE HAI VISTO MANCANZA DI RISPETTO ED EDUCAZIONE?
Ti prego, illustramelo, perché io – che sono napoletano – non infrango regole in maniera sistematica e naturale e penso di essere anche educato ( ma ovviamente non devo giustificarlo a te).
La prossima volta, per cortesia, restane al paesello.
Il Narrabondo
Buondi' 🙂
Io sono come te: amante delle regole, dell'ordine, delle cose fatte per bene. Sono un'abruzzese di nascita e napoletana di adozione. Sono cresciuta in una cittadina pulita, tranquilla, dove noi bambini giocavamo per strada senza problemi. Poi all'improvviso e' arrivata Napoli, ed e' stato il famoso strappo nel cielo di carta! Mi sono ritrovata ad amare il casino, le urla tra le bancarelle, la musica che proviene dai balconi, i motorini che sfrecciano nei vicoli. Se vedessi queste cose da un'altra parte reagirei diversamente, perche' sono cosciente che solo lei mi fa questo effetto. A Napoli ho vissuto 10 anni, mi sono innamorata tante volte e continuo a farlo ogni volta che ci torno! Ho un rapporto complicato con lei, tant'e' che non sono mai riuscita nemmeno a scrivere un articolo, se non quella dichiarazione d'amore smielata che trovi sul mio blog 😀
Quindi capisco te e capisco tutti gli altri: Napoli fa un effetto diverso ad ognuno di noi 🙂
Se ti va fatti un giro su ingiroconfluppa.com/ioenapoli, che forse li' mi sono spiegata meglio 😀
Grazie Flavia, vado a leggermi il tuo articolo!
Napoli è sicuramente una città non semplice da capire, e come anche altre persone mi han detto, ha un fascino che spesso acquisisce con il tempo. Ha bisogno di essere capita e in pochi giorni non è facile.
Sebbene sia praticamente l'opposto del mio amato Giappone, su questo aspetto è simile: per amarli appieno bisogna entrare nella loro ottica delle cose, e ci viene richiesto uno sforzo maggiore per apprezzarli. Ma poi, quando la scintilla scocca, si trasforma in amore puro!!
Un sacco di persone su un motorino (tra cui una famiglia con bambino..quindi non si tratta di scorribande di adolescenti), il semaforo rosso è un optional, addetti alle stazioni metro che rispondono così male come se gli avessi chiesto in prestito un rene, commessi che ti rispondono di mala voglia,…. e l'elenco potrebbe continuare.
Il mio rammarico più grande però è che un lettore si sia soffermato su queste (è vero) banalità introduttive che volevano essere un preambolo al mio pensiero, e non si è invece spinto fino al grande apprezzamento che ho fatto a quei Napoletani che grazie all'amore per la propria città stanno facendo qualcosa per cancellare quella brutta fama che è stata cucita addosso alla città.
Che bella questa similitudine 😀
Ed è davvero perfetta, è il riassunto perfetto di quello che ho provato anche io!
Ti ringrazio del commento <3
Amo la Campania, dal cibo alle persone, ma apprezzo tantissimo il tuo articolo.
Quello che mi sono sempre imposta è scrivere di ogni post le impressioni (anche se solo iniziali) di un qualunque luogo. E tu lo hai fatto.
Come te amo l’ordine e le regole infatti ricordo una curiosa scena in macchina con il mio amico di Napoli: auto che sbucavano da ogni angolo della strada senza criterio, 4 persone su un motorino e tutti (dico tutti) che suonavano il clacson… il panico! Sono rimasta allibita da quella scena. Aihmè, Napoli è anche questo. Un abbraccio :*
Se vai nelle periferie estreme, quale è il rione Sanità, è ovvio che vedi quello che descrivi. Esattamente come lo vedresti nelle periferie estreme d roma e milano, ma di milano e roma nessuno scrive il trattato sociologico. A proposito, hai mai preso la metropolitana a Roma avendo a che fare con i suoi simpatici addetti? E nel resto del mondo?
Ciò premesso, sei stata davvero sfortunata a vedere ciò che io normalmente non vedo mai. Al rosso si fermano tutti, non fosse altro per la circostanza che ci sono le telecamere e si prendono le multe.
Il mio rammarico sai qual è? E' che francamente mi scoccio di dover dare una spiegazione all'ennesima persona che viene dal paesello della Gelmini e si sente in dovere di fare un trattato sociologico senza né arte, né parte.
La prossima volta, prima di scrivere sciocchezze, magari visitala un pochino Napoli, visto che – a quanto pare – ci sei rimasta una giornata e, conseguentemente, non hai visto alcunché.
E, cortesemente, cerca di essere rispettosa ed educata.
In realtà le cose che ti ho descritto le ho viste in zone come la Stazione Centrale, vicino a Piazza del Plebiscito e al Centro Storico….nel Rione Sanità ci son stata di mattina ed era tutto molto silenzioso e tranquillo (probabilmente essendo il giorno dopo Ferragosto molte persone erano via..quasi tutti i negozi erano chiusi e ho incontrato poche auto in giro). A Milano son stata ancora nelle periferie, ma non è così, è per questo che son rimasta molto colpita…probabilmente non sono abituata a certe cose (molti mi han scritto di amare Napoli proprio per questa "confusione" … e l'ho scritto che è un limite mio non esser stata in grado di apprezzarlo).
La metropolitana l'ho presa molte volte in molte parti del mondo (a Roma ammetto solo una volta anni fa quindi non ricordo molto) e quando ho chiesto informazioni son sempre stati cortesi.
Inoltre a Napoli ci son stata 6 giorni, non uno, ma son io la prima ad ammettere che non son stati sufficienti (almeno per me per capirla e accettarla).
Comunque non mi pare di aver richiesto alcuna spiegazione (Ps. Brescia e Milano son due città molto diverse, così come presumo ci sia differenza tra Napoli e, ad esempio, Salerno) ho semplicemente espresso le mie sensazioni, ammettendo che è stata un'incapacità mia di capire una città, d'altronde non siamo tutti uguali ed ognuno vive le esperienze in modi diversi, non ce n'è uno giusto ed uno sbagliato, sono solo diversi ed entrambi giusti.
Perdonami, ma mi sembra di essere sempre stata educata e non aver mai puntato il dito contro qualcuno.
Ciao Michela! Né Marco né io siamo mai stati a Napoli, ma ho visitato altri bellissimi posti della Campania (della Reggia di Caserta ho ricordi stupendi!). Pertanto non posso dirti se condivido i tuoi giudizi, ma di certo ne apprezzo la sincerità, che non dovrebbe mai essere censurata. Mi dispiace per la maleducazione di certi commenti che leggo qua sopra. Certa gente farebbe meglio a non avere una tastiera.
Chiara
Ciao Chiara, grazie per il commento. Certi commenti capitano e li avevo messi in conto, ma sono a favore della sincerità e ho voluto quindi esprimere il mio pensiero, che è appunto personale, non una sentenza assoluta 🙂
Detto ciò consiglio comunque a te e Marco di visitare Napoli e farvi un'idea personale com'è giusto che sia. Alla Reggia di Caserta sono stata anche io (appena riesco ne scriverò) e mi è piaciuta davvero molto e ci tengo a dire che il suo mantenimento credo sia migliorato ultimamente, dato che in passato mi è stato detto c'era un po' d'incuria.
Altro segnale che la voglia di migliorare in Campania c'è 😀
Mannaggia mi dispiace…sembra che tu abbia visto in prevalenza "quel" lato di Napoli a discapito dell'altro. Purtroppo la presenza del degrado è innegabile: se tu ti ci sei imbattuta trovo che sia giusto esprimerlo qui.
Detto questo credo che l'esperienza turistica in una località sia molto soggettiva: io ad esempio a Napoli non ho mai (sono stata fortunata?) visto spazzatura, maleducazione e compagniabbella, pur visitando Sanità e periferie. Cosa che invece ho riscontrato a Genova ad esempio. Invece prima di partire per Praga ero completamente terrorizzata dalla maleducazione dei Cechi tanto descritta in molti diari di viaggio. Invece sono stati gentilissimi!
E' come quando vai dal dottore! Se ti capita bene è un luminare…altrimenti è un macellaio.
Credo che molti si riconosceranno nella tua esperienza come altrettanti dissentiranno.
E comunque fattelo dire da una che è solita batostare sonoramente ^_^ non credo che tu sia stata eccessiva!
Ciao!
Grazie!! Hai detto bene, è come quando si va dal dottore 😀
Le esperienze sono soggettive, sia per le nostre "abitudini", sia per la "fortuna", poi come dici tu non sono assolutamente leggi universali! Come ti è successo per Praga (ecco a proposito..io non ci son mai stata..quando ci andrò ti dirò come va).
Ahahah lo so che tu ci vai giù pesante! Ma sempre in modo piacevole e divertente da leggere 😀
Bellissimo articolo!! 😉 E' questo tipo di onestà che cerco quando leggo i racconti dei travel blogger!! Brava, ho davvero apprezzato la tua sincerità e l'eleganza con cui hai espresso le tue impressioni senza mancare di rispetto a nessuno!! Ti capisco, perchè io vissuto la stessa sensazione quando sono andata a Pompei e da li abbiamo visitato altre zone nei dintorni. Purtroppo ci sono tante città così, vanno scoperte e capite. E' un pò quello che mi è capitato quando mi sono trasferita a Milano, piena di dubbi e di pregiudizi. Una città su cui se ne sentono di ogni e invece poi vivendola ho imparato ad amare! Quando finalmente riuscirò a visitare Napoli terrò bene a mente i tuoi pensieri, così per rimanere con i piedi per terra!! 😉
Silvia
Ciao Michela!
Come ti ho detto tante volte, mi ha fatto davvero piacere che tu sia venuta a Napoli, così come mi sia dispiaciuto di non esserci stata in quei giorni…magari, anche solo per poche ore, ti avrei accompagnata per le strade di Napoli, aiutandoti a vederla senza pregiudizi.
Perché non c'è scortesia, non ci sono regole violate, non c'è l'essere fuori dagli schemi. O per lo meno, non ci sono più che in altri posti.
Però ti capisco in pieno, sono due modi di vivere completamente diversi.
Credimi, non riesco a trovare le parole per non essere fraintesa, ma anche io ho messo una pietra sopra su Brescia: non ci ritornerei nemmeno per mezz'ora.
Spero che tu invece possa aver voglia di ritornare a "casa mia", per guardare con occhi diversi il nostro modo di affrontare la vita, sempre con il sorriso stampato in faccia e con la cortesia di offrire il caffè anche a chi non conosciamo.
Comunque complimenti per il tuo articolo: la sincerità è la chiave per la stima e ti aiuta anche a scoprire cose nuove.
Un bacione! :*
Non sono ancora stata a Napoli ma spero di poterla visitare presto. Per ora certe "voci" non mi impressionano (ma posso capirti), anzi mi incuriosiscono ancora di più. Chissà! Ti farò sapere come l'ho trovato appena posso andarci 😉
Viaggiare significa leggere tra le righe … ogni posto è una miniera , i viaggi sono le persone che incontriamo e ce ne lasciano il.senso , sono i profumi dei piatti tipici che ne raccontano la storia e la particolarità dei comportamenti differenti.. la forza di osservare senza preconcetti.. è avere la forza di spogliarsi delle proprie abitudini… ogni luogo è un teatro di umanità dinanzi al quale ci si potrebbe fermare senza mai andare altrove.
Grazie Silvia!
Hai detto bene, per comprendere una città bisogna lasciarsi trascinare..a volte è più immediato, a volte richiede più tempo. Meglio ancora vivendola.
E' giusto considerare le opinioni altrui, ma poi mi raccomando non farti influenzare troppo e vivila con le tue 🙂
Esatto, ognuno vive le emozioni diversamente, c'è chi si trova a suo agio in certi ambienti e chi in altri. L'importante secondo me è essere sempre sinceri con se stessi ed essere aperti ad osservare anche mondi diversi dal nostro, anche se non ci son sempre confortevoli.
Ed è vero…sono anche le persone che fanno i viaggi, per questo ci tengo a sottolineare la bellezza di alcune delle persone che ho incontrato, son state la conferma che ho solo bisogno di un ulteriore incontro con Napoli per comprenderla e apprezzarla meglio 🙂
Rosaria, tornerò dalle tue parti, mi mancano ancora Sorrento, Ischia, Capri, la Costiera…..e sarà un piacere incontrarti e lasciarmi guidare da una persona che Napoli la capisce 😀
Hai ragione Paola, per me Napoli è stata "un po' troppo" e non ce l'ho fatta a lasciarmi avvolgere completamente. Sebbene ho voluto appunto concludere con l'elogio a delle persone, che mi hanno saputo davvero trasmettere tantissimo!
Bravissima Sara!!
Il bello di città come Napoli, non così immediate da capire per molti, a differenza di altre città, è la curiosità che ci mettono addosso di volerle scoprire, per farci la nostra personale idea 🙂
Fammi sapere quando andrai!
Ciao Michela, io sono stata a Napoli una volta sola qualche anno fa per lavoro. Ci sono rimasta quasi una settimana ma ho visto davvero poco, ma purtroppo quel poco che ho visto non mi ha fatto battere il cuore. Sarà che forse il rigore sabaudo non va d'accordo con la goliardia partenopea? 😉 Ad ogni modo, io forse non ho visto abbastanza di questa città per capire se mi piace o meno.
Trovo che sia molto utile leggere e scrivere dei post come il tuo, in cui si esprimono le perplessità su un luogo.
Buona serata!
Articolo onesto, sincero e personale. Democratico e (seppure non entri molto in merito in termini sociologici) fai i conti con quelle che sono ovviamente due culture opposte. Io ad esempio a Brescia che trovo una città carina ho riscontrato molto pregiudizio, una visione troppo semplicistica della vita, fin troppo facile e estremamente pratica, a tratti lenta e scandita dalle solite e annose abitudini, ma proveniamo, ripeto, da due storie completamente diverse, credo che un errore ci sia nel tuo articolo, ossia: paragonarle. Credo che chi come noi scrive di viaggi non dovrebbe mai paragonare un luogo con il proprio retaggio. Per ovvietà di cose sarà diverso. Quando sono stata a Pechino se mi fossi concentrata sul caos (ma vero caos; che se la paragonassi a Napoli quest'ultima ne uscirebbe più simile alla Svizzera) non avrei apprezzato una cultura opposta dalla nostra eurocentrica, oppure se mi fossi concentrata sulla visione estremamente competitiva della vita non avrei apprezzato quello che è la loro forza di gruppo che fa posto all'individualismo; necessariamente, quindi, quando si visita un posto bisogna concentrarsi su i 'perché'…perchè questa cultura è così? Quali eventi storici hanno influito? Quali personalità hanno forgiato queste mentalità? Altrimenti si rischia di cadere in delle ovvietà, che su leggono su qualsiasi post su Facebook che danno vita ai soliti conflitti nord/sud che esistono da quanto è vecchio il mondo; mi è capitato lo stesso ad Istanbul, Cairo e più in generale in Grecia-quella vera non turistica- insomma scrivo questo per dirti che, si, le impressioni, tue, personali, spero siano frutto di questa ricerca, e che siano un sunto di tale ricerca e non un metro di valutazione fatto con una mentalità stacanovista, sarebbe come cercare di misurare la bellezza della Monnalisa con un metro da sarta (come per dire usare un metro di paragone con una misura sbagliata) .Fatta questa parentesi, per me dovuta, essendo Campana mi dissocio con il commento del signore sopra frutto della vera piaga di Napoli questo atteggiamento sempre figlio del vittimismo e non del "fattismo" figura esasperata rispetto a quella allegorica che narra il buon De Crescenzo con la differenza che lui le descriveva cariche di sarcasmo… Veramente, per piacere, dire che a Napoli NESSUNO passa col rosso eccome dire NESSUN lombardo è polentone. Se gli steriotipi esistono è perché un fondo di verità c'è non significa che TUTTI siano così ma è un discorso troppo nobile e virtuoso per farlo capire ad alcuni che sono gli stessi a cui non puoi toccare la mamma nemmeno per farle i complimenti, suvvia facciamo i seri Napoli ha delle difficoltà, non così semplicistiche come descritte qui, ma il VERO napoletano, che si sta estinguendo; avrebbe creato un siparietto carico di sorrisi. Detto ciò che altresi è volto a difendere Napoli non posso altro che ammettere, da Salernitana, che io pure non mi sento a casa a Napoli, seppure ne apprezzo molte bellezze sconosciute ai più. Preciso che Napoli NON è la Campania, non per fare campanilismo, ma la Campania è molto altro e altro ancora di diverso, fatto di persone che non stanno continuamente e precisare quanto la propria città sia bella ma la vera Campania è fatta di persone che la vivono, la curano e silenziosamente la preservano. Questa cara Michela è la Campania vera e spero che tornerai a visitare zone diverse per avere una visone obbiettivamente più ampia di una regione che è un caleidoscopio di culture.
Manu @unviaggioperdue
Ciao Manu grazie per il tuo approfondito commento.
Ci tengo solo a chiarire il punto del paragone: in viaggio cerco sempre di vivere ciò che mi circonda così com'è e non fare paragoni. Qua ho inserito la provenienza bresciana non per fare un paragone ma per sottolineare come probabilmente io abbia faticato un po' a capire Napoli per il mio background diverso, quindi non voleva essere un paragone, ma una probabile motivazione del perchè mi è stato difficile, a causa degli input così diversi che ho avuto sempre intorno a me 🙂
Capisco bene quello che intendi dire, ci sono posti che vanno ben contestualizzati con il loro passato storico e culturale per essere apprezzati fino in fondo. TI dico che capisco perfettamente perchè quasi ogni giorno mi trovo a parlare con persone che non capiscono il mio amore per il Giappone a causa delle profonde "incoerenze" di questo paese, stranezze che a me, che ne ho studiato ed approfondito la cultura, sembrano perfettamente normali, ma so bene che a occhi meno "esperti" posso stonare molto. E per Napoli per me è così, non ne ho una conoscenza profonda (solo un'infarinatura di base che mi faccio sempre prima di un viaggio) e per questo non son riuscita a coglierla pienamente.
Come dici tu, i pregiudizi vengono scatenati da qualcosa, ma ovviamente non sono una verità assoluta senza eccezioni, tant'è che ho infatti anche voluto esaltare gli esempi virtuosi che ho potuto apprezzare in questa città. E sono appunto questo tipo di persone che voglio enfatizzare e non dare invece importanza a persone figlie del vittimismo come appunto scrivi tu.
Concordo anche sul finale del tuo commento, ho visitato poco altro ma ho avuto proprio questa impressione e so già che tornerò per visitare e vivere anche il resto della regione!
Ognuno ha esperienze e gusti diversi, oltre che diverse affinità con le città. Io non mi son sentita di raccontare le emozioni in modo diverso da come le ho vissute, ma l'importante è non basarsi sulle mie idee ma andare a Napoli e fare le proprie valutazioni di persona 🙂
mi trovo assolutamente d'accordo con la tua scelta di raccontare le emozioni come tu le hai vissute, senza sottoporle a tutti i costi ad una rilettura in stile "rose e fiori". Essere blogger è anche riportare in scrittura ciò che si è sentito, ciò che il tal luogo ha personalmente comunicato e che non necessariamente deve essere condiviso da tutti 🙂 a me è capitato con Parigi, ci sono stati luoghi della città che non posso negare che mi siano piaciuti o che personalmente ho trovato belli, ma con la città in se e con il suo modo di essere non ho avvertito affinità.
Fa parte dell'esperienza del viaggio e penso sia bello anche così e come hai detto tu è giusto che ognuno parta e giudichi con i propri occhi e in base ai propri gusti.
Ahahah eh l'impatto è certamente forte!
Indubbiamente fa parte del suo fascino, che poi come tutto può essere apprezzato o meno 🙂
Ciao Michela, non vedevo l'ora di leggere questo tuo articolo, le tue impressioni sulla mia Napoli. E mi dispiace tantissimo che tu non sia riuscita a vedere ciò che vedo io ogni volta che torno. Sono appena tornata da Bangkok e si dice che o la ami o la odi; leggendo il tuo articolo e gli altri commenti, credo che valga la stessa cosa per Napoli! Posso immaginare che non sia facile "affrontare" questa città per la prima volta ma io, da napoletana, ciò che amo è proprio la sua confusione (e tante volte l'ho anche maledetta), i suoi mercati caotici, sentire le canzoni neomelodiche dalle abitazioni (e odio il neomelodico). Mi dispiace che tu non abbia trovato l'ospitalità o la gentilezza delle persone perché, credimi, il napoletano per ospitalità, gentilezza ed educazione – facendo il paragone con altri "cittadini" – è tra migliori, ma non perché sono di parte.. ma perché l'ho provato sulla mia pelle. Ciò che è sbagliato, secondo me, è far passare Napoli per la città perfetta che non è. Ha il suo fascino con le sue imperfezioni – come tutte le città del mondo! Spero davvero che un giorno tu possa tornare e, magari, sapendo cosa ti aspetta riuscirai a vederla con occhi diversi. E se vorrai, ti darò qualche consiglio per uscire dai soliti circuiti turistici 🙂 un abbraccio, Alessia
Ciao Alessia, speravo che al rientro avresti letto questo post. Lo speravo anche perchè appunto perchè so che Bangkok è una città anch'essa non immediata per molti (io ancora non ci son stata..quindi vedremo come sarà in futuro).
E' vero, le imperfezioni fanno parte di Napoli e questa città va amata nella sua interezza. Tornerò, mi manca ancora molto da vedere in quelle zone, e sarà un piacere approfondirne la conoscenza anche fuori dal classico giro turistico! Grazie 1000!
Giusto per sapere, in questi 6 giorni hai visto il Vomero, Posillipo e Chiaja? Oppure, pur di risparmiare, sei rimasta in periferia? Questi sono i quartieri borghesi, mentre la zona della stazione centrale, che citi a titolo di esempio per giustificarti….è periferia.
Scusa ma adesso mi pare stai esagerando. Non ti basta che tutti stanno notando la pessima figura che stai facendo, quando io ho semplicemente espresso pensieri PERSONALI in maniera educata ed aperta, mentre tu utilizzi un tono poco rispettoso ed accusatorio?
Le periferie per definizione sono "quartiere esterni, al limite di una città", quindi non di certo una Stazione Centrale. E' vero che in quasi tutte le città, le zone intorno alla stazione non sono di certo il fiore all'occhiello della città, ma sono zone dove un turista ci passa sicuramente e vengono quindi prese in considerazione quando si parla di una città. Ogni città.
Secondo te uno dovrebbe venire a Napoli e vedere SOLO Vomero, Posillipo e Chiaja (che per la cronaca, eccetto purtroppo Posillipo, ho visitato)? Se così fosse sei quindi tu il primo ad additare la tua città, invitando il turista a non vivere le altre zone.
Facile mostrare solo quello che fa comodo e nascondere il resto sotto al tappeto.
E ribadisco che queste sono riflessioni personali, non il giudizio universale e assoluto.
Sono capitato per caso su questo blog (molto carino) e, come napoletano, non ho potuto fare a meno di lasciare un commento. La recensione fatta dall'autrice sull'esperienza napoletano mi è piaciuta perché realistica e non sdolcinata. Credo che descriva piuttosto bene la realtà della mia città. Ci sono luoghi, sia dell'anima che reali, che sono eternamente luoghi di mezzo. Napoli è uno di questo.
Ti ringrazio molto per il tuo commento e sono felice ti sia fermato a scriverlo. mi piace la definizione "luoghi di mezzo" ed è vero, è perfetta per Napoli, un logo quasi sospeso nello spazio e nel tempo, così caratteristico e particolare….
Bellissimo post! Esprimere le proprie impressioni, le proprie emozioni e soprattutto raccontare la verità non è mai facile!
Napoli… che dire, quando ero piccola avrei voluto andarci a vivere. Le persone, lì, hanno un cuore grande (non tutti ovviamente, come ovunque nel mondo), la loro risata è contagiosa, il loro sorriso mi ha sempre affascinata. Le bellezze di Napoli non hanno paragoni, le sue piazze, le sue chiese, i suoi palazzi, i moltissimi siti archeologici che riempiono la Campania e ci ricordano quanta storia hanno questi posti, non trovano eguali nel mondo. Forse il mio volerci andare a vivere era questo, una sorta di rabbia nei confronti delle brutture di questa terra, una sorta di volontà di rivincita che volevo "regalare" a queste persone affermando con forza che "io da grande avrei voluto andare a vivere a Napoli". Il caos cittadino, gli schiamazzi, le regole infrante, mi facevano sorridere e continuavo ad affermare che "Napoli è un mondo a sé". Poi sono cresciuta, tutte queste cose le penso ancora, ma non potrei mai vivere a Napoli. Perché si, Napoli è un mondo a sé. Napoli è stancante, perché Napoli è difficile. Perché per vivere a Napoli bisogna essere napoletani e io purtroppo non ci riesco. Ed essere napoletani non vuol dire infrangere le regole: essere napoletani vuol dire trovare la voglia di ridere e sorridere nonostante tutto. Quando torno a Napoli mi arrabbio, torno a casa e penso "chi me lo ha fatto fare": i treni in ritardo, i servizi che non funzionano, i vigili che, fuori dalla stazione, invece di regolare il traffico ti suggeriscono di passare con il rosso. Ma io amo Napoli e crescendo la amo sempre di più. Nonostante ogni volta torno a casa con il mal di testa, ripromettendomi di non tornarci più, Napoli mi manca. E ogni volta spero di poterci tornare il prima possibile. Perché Napoli è BELLA! Napoli è bella nelle sue strade ed è bella nel cuore delle persone che la abitano. E Napoli dovrebbe tornare bella anche agli occhi dello Stato, Napoli dovrebbe essere osservata un po' di più e un po' più attentamente. E sono convinta che il turismo sia il modo migliore.
Ciao Selene, ho letto con grande interesse sia il commento di Michela che il Tuo.
Sono una ‘Napoletana prestata in tarda età alla padania’.
Ho raggiunto due dei miei 3 Figli, che, con concorsi, sono stati destinati in Lombardia.
Uno di questi è la più piccola e vivo dove c’è Lei, in case diverse, ma entrambe nel Varesotto.
Bene, che dire della mia Napoli?
E’ QUELLA CHE TU HA TANTO CHIARAMENTE DESCRITTA!
Ma è anche disordine, come rileva Michela, pur se da qualche anno le cose sono migliorate in Città, a dire dei miei Amici con i quali tratto spesso proprio questo tema.
Non posso però condividere quella frase sempre di Michela:
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Se ci sono caratteristiche salienti del Napoletano sono proprio
– l’accoglienza,
– la disponibilità all’aiuto sia pratico che morale.
Caratteristiche che qui mi mancano.
Io cantavo appena mi alzavo, mi affacciavo e vedevo Capri e il mio mare, ora, purtroppo, oltre che non vedere più scenari sublimi, è deceduto il mio Primogenito con un infarto fulminante ed ho perso la voglia di cantare, ma sono certa che se fossi a Napoli potrei essere indotta dall’habitat a tornare a stornellare….
Torna spesso a Napoli, Selene, tieni in Te ogni cosa positiva che quella Città e i Napoletani Ti offrono, tralasciando le negative, che, non dimentichiamo, sono dettate dalla malavita organizzata in connubio con anni ed anni di politici corrotti.
Per altro, qui c’è ordine, è vero, ma è tanto triste…
Ciao
Angela grazie per il tuo commento. Mi dispiace moltissimo per tuo figlio e purtroppo posso confermare che è vero: al nord è più difficile ritrovare la spensieratezza. C’è più individualismo oppure ci sono rapporti forti con chi si conosce da molto tempo. E’ meno facile assere accoglienti e calorosi con chi non si conosce, a differenza di Napoli dove già dopo il primo incontro si diventa quasi amici di lunga data e ci si apre!
Grazie a voci come la tua e di altri commenti, ho moltissima voglia di tornare a Napoli, facendomi però guidare da voi, enfatizzando proprio la bellezza di questo lato accogliente e generoso e facendo passare in secondo piano le cose meno positive. Un abbraccio grande!
Selene, grazie per il tuo commento. Mi hai commossa. Dalle tu parole si capisce il tuo amore per Napoli e la voglia di vederla risplendere. Il turismo è il modo migliore e per fortuna ho incontrato tante persone che credono in questo, che stanno lavorando duramente per realizzare questo sviluppo turistico sano!
Ti ringrazio tanto!