La strada delle 52 Gallerie

Nel fianco meridionale del Pasubio, un’ardita opera dell’ingegno militare si snoda da cent’anni tra la fredda roccia della montagna, nata da necessità di salvezza, ora è uno dei tracciati montani più affascinanti, è la Strada delle 52 Gallerie.

Un’opera ingegnosa, costruita in soli 10 mesi ed in piena Grande Guerra, che sarà di fondamentale importanza per i rifornimenti dei soldati impegnati sul fronte del Pasubio durante il primo conflitto mondiale.

La strada delle 52 Gallerie è tutt’oggi visitabile ed è considerata uno dei percorsi più amati dagli appassionati di montagna per le splendide vedute che regala.
Naturalmente è anche un’importante testimonianza della Grande Guerra, per questo l’abbiamo inserita nel nostro #WarFieldTripsWWI.

La Strada delle 52 Gallerie del Pasubio

Siamo nell’inverno del 1917, un inverno terribilmente freddo e nevoso, e l’esercito italiano ha la necessità di difendere la linea del Pasubio per riprendere le posizioni perse a seguito della Straffexpedition. Di lì a poco sarebbe iniziata la famosa “guerra di mine” tra il Dente Italiano ed il Dente Austriaco, che avrebbe portato ad una modifica radicale della fisionomia di quelle zone.
L’esercito italiano riparava al Milanin a Porte del Pasubio, dove attualmente si trova il Rifugio Papa: una zona riparata dal fuoco dell’artiglieria nemica, dove sorsero numerose baracche e ricoveri per i soldati diretti alla prima linea sul Pasubio. Qui arrivavano sia i soldati provenienti dalla ripida ed estremamente faticosa via della Val Chianale, sia dalla camionabile degli Scarrubbi, praticabile però solo nei mesi estivi e nella notte, poichè troppo esposta ai colpi nemici.
Entrambi i percorsi presentavano notevoli problematiche, pertanto nel febbraio 1917 la 33°Compagnia Minatori del 5°Reggimento del Genio, capitanata dal Tenente Zappa, iniziò i lavori per una delle più interessanti e ardite opere di ingegneria militare: la strada delle 52 Gallerie.
In seguito il comando passò poi nelle mani del Capitano Picone e  nei primi giorni del Dicembre 1917 la strada fu finalmente terminata.
Un percorso di oltre 6 chilometri, costruito e scavato nella roccia, attraverso 52 gallerie per una lunghezza complessiva di 2,3 chilometri. Costruita in soli 10 mesi, in condizioni veramente difficili (non solo un periodo di guerra, ma anche su una montagna dal clima particolarmente instabile e in un inverno particolarmente rigido che toccò anche punte di -40°C), la Strada delle 52 Gallerie è un encomiabile esempio di capacità ed intelligenza dell’uomo. La grande importanza strategica della Strada delle 52 Gallerie è resa ancor più eccezionale dalle caratteristiche del percorso, che arriva a raggiungere una pendenza massima del 22% e presenta alcune gallerie davvero notevoli scavate all’interno di torrioni rocciosi, con una larghezza sufficiente a permettere il passaggio di due muli affiancati.

Percorrere la Strada delle 52 Gallerie

Ora, la Strada delle 52 Gallerie del Pasubio è una interessante escursione che regala scorci mozzafiato e permette di apprezzare pienamente questa opera ingegneristica. Lungo tutto il percorso è stata fatta un’opera di valorizzazione storica da parte dell’Ecomuseo delle Prealpi Vicentine, con numerosi pannelli esplicativi ricchi di informazioni storiche sulla costruzione della strada, sulla vita dei soldati e sulle vicende della Grande Guerra sul Pasubio.
Il percorso parte da Bocchetta Campiglia, dove si trova un ampio parcheggio a pagamento (6€ l’intera giornata).

N.B:In realtà il parcheggio si paga solamente da Maggio a Settembre/Ottobre, noi ci siamo stati il 30 Aprile e non abbiamo perciò dovuto pagare nulla, ma attenzione perchè in alcuni punti era ancora presente della neve, nonostante l’inverno sia stato piuttosto mite! Prestate massima attenzione se intendete affrontare questa escursione prima del periodo estivo!
 
All’ingresso della Strada delle 52 Gallerie una parete rossa vi darà il benvenuto e subito troverete i primi pannelli informativi che vi invito caldamente a leggere, per avere una massima cognizione del percorso che state per intraprendere.
Il dislivello dal punto di partenza al Rifugio Papa è di circa 750 metri e servono mediamente 3 ore per la salita. Tuttavia vi invito a percorrerla con calma, leggere i pannelli esplicativi, dedicare il giusto tempo alla memoria e fotografare le splendide vedute, raggiungendo così il punto di arrivo in circa 4 ore.
Il terreno è spesso sconnesso, possono trovarsi tratti innevati, specialmente ad inizio e fine stagione, e l’umidità presente nelle gallerie rende il terreno scivoloso in alcuni punti: munitevi di calzature adatte e prestate sempre attenzione a dove appoggiate il peso.
Questa è una bellissima escursione, praticabile da chiunque abbia anche solo un minimo allenamento, sempre però con l’accortezza di prestare la massima attenzione al terreno ed evitando di avvicinarsi troppo al lato esposto della strada!
E’ inoltre indispensabile munirsi di torcia, perchè alcune gallerie sono completamente buie in alcuni tratti e dato appunto il terreno difficile, è fondamentale avere una luce per evitare incidenti. Personalmente avevamo sia la torcia elettrica che quella integrata nello smartphone ed anche quest’ultima funzionava molto bene. Attenzione solo al freddo potrebbe consumare più velocemente la batteria, ricordatevi di portarvi una scorta di sicurezza.
Una volata imboccato il sentiero si percorrono circa 500 metri prima di arrivare alla prima galleria, dedicata al Capitano Zappa, con le incisioni che celebrano l’opera.
Ogni galleria è numerata ed ha un nome legato ad un personaggio dell’esercito o ad una Compagnia e sono indicati all’ingresso della stessa.
Tra le gallerie da segnalare, spiccano la 19 lunga quasi 320 metri, la 20 che si arrotola a spirale per 4 volte all’interno di un torrione roccioso, la 31 e la 32 che tagliano a mezza costa il ripido pendio della Val Camossara. L’altezza massima (circa 2000 mt slm) si raggiunge appena dopo la galleria 48, da dove si scende poi fino alle Porte del Pasubio.
Da qui partono poi altri sentieri, tra cui anche il percorso attraverso la Zona Sacra e i Denti, ma visto l’impegno richiesto dalla salita dalle 52 gallerie, vi consiglio di ritornare a valle (calcolate 2.30/3 ore) e affrontare l’escursione al Dente Italiano e Dente Austriaco in una seconda giornata, partendo da Pian delle Fugazze, sulla strada che dal Veneto porta verso Rovereto, proprio lì dove sorgeva l’antico confine.
Il ritorno può essere fatto dalla Camionabile degli Scarubbi, un percorso leggero, fatto da ampi tornanti (che però possono essere tagliati attraverso ripidi sentieri) che ridiscende a Valle per collegarsi nuovamente al parcheggio di Bocchetta Campiglia.
Nella parte iniziale del percorso, appena lasciate Porte del Pasubio, notate le numerosissime affossature del terreno: si tratta delle buche lasciate dai colpi delle artiglierie nemiche che ci aiutano a comprendere quanto questa strada fosse esposta e di difficile percorrenza, rendendo così assolutamente necessaria la costruzione delle gallerie dalle quali siamo saliti.
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