La storia di Nikko inizia ben 1200 anni fa, nel 766, quando il monaco Shodo Shonin arriva in questo luogo fondando l’attuale tempio Rinnoji, prima di scalare e raggiungere la cima del sacro Monte Nantai e fondare il Tempio Chuzenji, affacciato sull’omonimo lago ai piedi di una delle tre montagne sacre di Nikko. Nikko divenne così il luogo di incontro e fusione tra il Buddhismo portato dal monaco e la spiritualità dello Shintoismo della natura e delle montagne sacre di Nikko.
Dopo i tumulti della Sengoku Jidai, l’epoca degli stati in guerra, Nikko ritornò a splendere quano Ieyasu Tokugawa, il primo Shogun del Giappone unito chiese di essere sepolto a Nikko dopo la sua morte, così diventare la divinità protettrice del Giappone (sempre molto sobrio il Tokugawa eh…).
Visitare Nikko significa sentire l’energia sprigionata dalla natura, dagli alti cedri che si stagliano verso il cielo, gli onsen nascosti nelle vallate lussureggianti. E’ la purezza dell’acqua di Nikko, è l’energia dei colori autunnali che rendono Nikko ancora più suggestiva. Nikko viene spesso visitata come escursione giornaliera da Tokyo, ma se potete concedetevi una notte qui, per immergervi nei suoi onsen circondati da questa natura potente e visitate con calma le aree naturali oltre alla zona dei templi.
Visitare Nikko – cosa vedere
Sicuramente un’escursione a Nikko include la visita all’area dei Templi, dichiarati Patrimoni Unesco nel 1999.
L’ingresso a quest’area è segnato dal famosissimo Shinkyo Bridge, il ponte rosso scarlatto che attraversa il fiume Daiya. Secondo la leggenda, un serpente si trasformo in ponte quando Shodo Shonin arrivò qui, per permettergli di attraversare il ponte. Da qui, si entra nella foresta di Nikko che accoglie i vari templi e santuari visitati ogni anno da folle di turisti.
L’andrivieni moderno probabilmente toglie un po’ di quel fascino misterioso e solenne che deve aver avuto quest’area in passato e io stessa provo sentimenti contrastanti tra il verde calmante del luogo e la pacchianità dei colori accesi e lo sfarzo del Toshogu. La mia prima visita a Nikko risale al 2014, in una torrida giornata di agosto, quando abbagliata da questo “primo assaggio di vero Giappone” (prima avevo visto solo Tokyo) ero rimasta impressionata da cotanta ricchezza di dettagli. La seconda volta, sei anni e mezzo e molto più Giappone visitato dopo, complice anche la quasi assenza di turisti di un grigino giorno feriale durante il Covid-19, sono riuscita a percepire la forza spirituale di questo luogo. Che è molto di più di una tappa turistica da fotografare per collezione.
Tempio Nikko-zan Rinnoji
Il primo tempio che si incontra nell’area dei Templi Patrimonio Unesco di Nikko è il Rinnoji. Questo è il tempio che si è sviluppato a partire dal tempio fondato dal monaco Shodo, in pratica è da dove Nikko è nata. Al suo interno sono conservate le statue dorate dei tre Buddha che grazie al sincretismo tra Shintoismo e Buddhismo vengono considerati la vera forma delle tre montagne di Nikko (Monte Nantai, Monte Nyoho e Monte Taro). Questo complesso include anche la sala Kaizan-do, dove è sepolto il monaco Shodo Shonin e un giardino interno che dev’essere spettacolare durante la stagione dei momiji, a metà novembre.
Ingresso: tutti i giorni dalle 8.00 alle 17.00 (16.00 da Novembre a Marzo) – 400 yen + 300 yen per il giardino e la sala del tesoro
Santuario Toshogu
Luogo di sepoltura di Ieyasu Tokugawa secondo la sua volontà, fu il nipote Iemitsu che lo fece arricchire portandolo allo sfarzo attuale. La porta Yomeimon è probabilmente l’immagine che ci viene alla mente se pensiamo ai templi di Nikko, seguita subito dopo dalle famose tre scimmiette “non vedo, non sento, non parlo” che sono scolpite sulle stalle sacre, parte del racconto della via della virtù che ogni persona dovrebbe seguire.
Altri elementi notevoli sono la pagoda a cinque piani donata da un Signore di Obama (prefettura di Fukui), gli elefanti sui magazzini sacri, scolpiti dall’artista seguendo la sua immaginazione, dato che non aveva mai visto questi animali, e il gatto dormiente.
L’area che sicuramente colpisce maggiormente è proprio quella intorno al ricco portale Yomeimon, con le sue oltre 500 sculture ed intagli riccamente decorati e colorati, forse fin troppo sfarzosi e pacchiani rispetto alla generale sobrietà e delicatezza del Giappone. Ma è oltrepassando la porta con il gatto dormiente e salendo la scalinata imemrsa nella natura che si arriva al luogo di sepoltura di Ieyasu.
Un consiglio: se non siete particolarmente fan del thè verde in bottiglia, procuratevi dell’acqua PRIMA di entrare al Toshogu e salire la scalinata verso la tomba, perchè il distributore di bevande che troverete in cima vi offrirà solamente bottigliette di the verde!
Ingresso: tutti i giorni dalle 9.00 alle 17.00 (16.00 da Novembre a Marzo) – 1.300 yen + 1.000 yen per il museo degli effetti personali di Tokugawa
Mausoleo Taiyuin
Alla destra del Santuario Toshogu sorge poi il Mausoleo Taiyuin, luogo di sepoltura del nipote, Iemitsu Tokugawa, anch’esso riccamente decorato e dorato e personalmente l’ho trovato molto più raffinato del Toshogu. A differenza della tomba di Ieyasu, il luogo di sepoltura di Iemitsu non è aperto al pubblico, ma si trova alle spalle del portale Kokamon, dalla forma chiaramente di ispirazione cinese.
Ingresso: tutti i giorni dalle 8.00 alle 17.00 (16.00 da Novembre a Marzo) – 550 yen
Santuario Futarasan
Possiamo considerare il Santuario Futarasan il cuore mistico di Nikko, centro del potere misterioso di queste zone. Fondato sempre dal monaco Shodo Shonin e dedicato alle montagne di Nikko, è in realtà diviso in tre santuari: uno a fianco del Taiyuin, uno sulle sponde del lago Chuzenji ed uno sulla cima del Monte Nantai. Anche lo Shinkyo Bridge fa parte del Futarasan, così come il Santuario Takinoo, situato nel cuore della foresta alle spalle del complesso Futarasan del centro di Nikko.
Ingresso: tutti i giorni dalle 8.00 alle 17.00 (16.00 da Novembre a Marzo) – 200 yen
Kanmangafuchi Abyss
La zona dei templi è generalmente invasa da orde di turisti e risulta quindi difficile percepire l’essenza mistica di questo luogo. Ma allontanandosi un po’ a circa 10 minuti di cammino dalla Villa Imperiale Tamozawa, ci si ritrova in un luogo surreale, dove si riesce a percepire l’energia soprannaturale che da secoli pervade la natura di Nikko. Una gola naturale lungo il fiume Daiya, conseguenza dell’eruzione vulcanica del Monte Nantai 7000 anni fa, lungo la quale sono allineate moltissime statue Jizo, protettrici dei viaggiatori e dei bambini mai nati o morti prematuramente, facenti parte del Tempio Jiunji Hondo. Una piena del fiume distrusse parte del tempio ed alcune statue e pare che provando a contare i Jizo, si ottenga sempre un numero diverso, questo a causa dei “Bake Jizo” o Jizo fantasma. Io non ho provato a contarli, voi ne avreste il coraggio?
Se visitate Nikko in giornata come escursione da Tokyo, probabilmente riuscirete a visitare solo questa zona centrale di Nikko ed eventualmente potreste anche vedere la Villa Imperiale Tamozawa, una residenza estivadell’Imperatore, ora aperta al pubblico, e l’abitazione storica del Sig. Kannaya che nel 1872 convertì in guesthouse dando origine alla prima versione del Hotel Kannaya, ora situato vicino allo Shinkyo Bridge.
L’area del del Lago Chuzenji
Se avete più giorni a disposizione (o decidete di ritornare a Nikko), potete prendere un autobus che in circa un’ora vi porterà al Lago Chuzenji, un lago formatasi 20.000 anni fa a seguito dell’eruzione del Monte Nantai che lo sovrasta. Nella zona partono anche diversi sentieri di hiking, incluso quello che dal Santuario Futarasan alla base del Monte Nantai porta al Santuario sulla cima e si possono ammirare le cascate Kegon, di quasi 100 metri, e considerate tra le tre più belle del Giappone.
Sicuramente è l’autunno il periodo in cui questo luogo da il meglio di sè.
Sulle sponde del lago si trova anche il Tempio Chuzenji, legato al Rinnoji ed alla storia di Shodo Shonin, che conserva una statua di Kannon intagliata dal monaco nel legno di un unico albero e offre una splendida vista sul lago.
Gli Onsen di Nikko
Visitando Nikko più a lungo di un’escursione giornaliera da Tokyo, avrete anche occasione di rilassarvi negli onsen immersi nella natura della zona. La prima volta che ci sono stata, il proprietario della Guesthouse ci ha accompagnati in auto al Nikko Ogurayama Onsen Yurin, un onsen locale immerso nella natura, dove avevo anche avvistato un cervo piuttosto vicino alla vasca esterna in cui ero immersa! Una delle emozioni più forti che il Giappone mi ha regalato!
La maggior parte delle località termali e gli onsen non sono però nella zona centrale di Nikko, ma sono più immersi nelle montagne. Ci sono alcuni hotel e ryokan che offrono vasche termali nella zona del lago Chuzenji, oppure potete proseguire oltre con il bus fino a raggiungere Yumoto Onsen, che letteralmente significa “origine dell’acqua calda”. Un villaggio semplice circondato dalla potente natura del Parco Nazionale di Nikko.
Oppure, cambiando treno a Shimo-Imaci, potete raggiungere Kinugawa Onsen, più moderna e vicina ai due parchi a tema della zona, il Tobu World Square con il mondo in miniatura e l’Edomura, un parco a tema periodo Edo che prima o poi visiterò anche se temo un po’ essere una pacchianata turistica e per nulla autentica….
Proseguendo oltre, lungo un tratto ferroviario a binario unico, si raggiunge la località di Yunishigawa Onsen, un posto che ancora non sono sicura esista o è stato solo un sogno, un mondo parallelo. Ho deciso di scrivere un post dedicato per cercare di trasmettervi quella magia.
Dove dormire a Nikko
Se optate per visitare Nikko in escursione giornaliera da Tokyo, le zone più comode dove soggiornare per prendere il treno per Nikko sono o Shinjuku o la zona di Ueno-Asakusa.
Per chi sceglie di pernottare a Nikko, le opzioni sono veramente molte, di vario genere e per tutte le tasche. La posizione migliore è quella che va dalla stazione fino alla Villa Tamozawa, essendoci frequenti bus che passano da qui collegando i vari punti di interesse.
Noi ci siamo trovati molto bene all’hotel Natural Garden, che dall’esterno sembra un po’ la casa delle bambole, ed offre un’atmosfera giapponese nostalgica anni ’60. Ha anche un onsen interno ed esterno e una bella veranda con portico, in cui nella bella stagione è possibile mangiare. La fermata dell’autobus è proprio davanti all’hotel, comodissimo anche per raggiungere il lago Chuzenji, mentre per l’area dei templi, sono circa 30 minuti a piedi (o 10 di autobus).
La prima volta che ho visitato Nikko invece, ho pernottato al Narusawa Lodge una guesthouse molto sempice nell’area alle spalle della stazione di Nikko, decisamente più scomoda, ma immersa nella natura.
Per chi sceglie di pernottare in una delle zone di onsen di Nikko, consiglio di lasciare i bagagli ai coin-locker in stazione (ci sono anche quelli per le valigie grandi, 1.000yen), visitare prima il centro, e solo verso sera, recuperare i bagagli e spostarsi nella località scelta. Così non rischierete di perdere molto tempo in spostamenti per lasciare i bagagli in hotel.
Come arrivare a Nikko
A Nikko ci potete arrivare sia utilizzando la JR che la Tobu.
Se avete giorni in avanzo sul Japan Rail Pass oppure contate di acquistare il Tokyo Wide Pass per visitare poi un’altra destinazione coperta, potete prendere lo Shinkansen fino a Utsunomiya e poi la linea locale per Nikko, impiegandoci poco più di un’ora e mezza. Attenzione però, se restate più giorni o volete visitare anche il lago Chuzenji, vi suggerisco di acquistare anche un pass per gli autobus venduto alla stazioen Tobu di Nikko (ce ne sono vari, a seconda delle zone che volete coprire).
La Tobu offre invece pass di 2 o 4 giorni molto economici, che includono il treno a/r da Tokyo a Shimo-Imachi più l’uso illimitato di bus e treni nell’area designata. Se optate per la zona di Kinugawa Onsen escludendo il Lago Chuzenji, vi basta il pass più economico, altrimenti optate per quello da 4 giorni che copre però tutta l’area. Unica accortezza: questo pass non è valido per treni Limited Express e quindi per raggiungere Nikko potete scegliere tra pochi treni e con 3 cambi…ipiegandoci circa 2 ore e mezza.
Si può eventualmente pagare un supplemento ed accedere ai frequenti e veloci Limited Express.
Utilizzando il mio servizio di supporto e creazione itinerario in Giappone, valuteremo insieme la soluzione migliore per il vostro specifico caso.
Il mio video YouTube su Nikko
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