Obama, Giappone - Saba Kaido

Obama, Giappone – Viaggio lungo la Saba Kaido

Oggi sul blog cedo la parola a Veronica, autrice del blog Fuji dal Giappone, che nei giorni scorsi ha preso parte come inviata ad un tour ad Obama, nella prefettura giapponese di Fukui, alla scoperta della Saiba Kaido, l’antica via dello sgombro!

Un viaggio nella saba kaido ti porterà a conoscere il Giappone più autentico. 

A meno di due ore in treno da Kyoto si trova Obama, un’incantevole meta costiera nella prefettura di Fukui, famosa soprattutto per l’allevamento del saba – il nostro “sgombro” – e attività legate alla pesca.
Ma… C’è molto altro da scoprire! 

Saba Kaido, l’antica via del Saba

La saba kaido – letteralmente “la via degli sgombri” – era un percorso – esistono diverse saba kaido – attraverso cui venivano trasportati i prodotti alimentari dalla zona di Wakasa ed Obama – nella prefettura di Fukui, a nord di Kyoto – fino all’antica capitale, precisamente a quello che oggi è il mercato di Demachi.
Tra gli alimenti maggiormente trasportati vi era appunto lo sgombro, che attualmente continua ad essere il prodotto più importante nella zona di Obama.

 

Attività marittime ad Obama

Ad Obama si possono realizzare attività legate al mare, all’allevamento ittico e alla pesca, in particolare del saba e possono essere prenotate chiamando l’Obama Destination Management Association (in inglese o giapponese) al numero +81-0770-56-3366.

Asta del pesce nel porto di Obama

Uscire alle sette del mattino per andare all’asta del pesce al porto di Obama è un’esperienza sicuramente insolita. Dal vedere come si contraddistinguono visivamente i diversi ruoli indossando un cappello di un certo colore (per noi visitors erano rossi) a osservare il modo particolare che hanno di rilanciare la propria offerta, questa esperienza breve è stata davvero molto curiosa. Durante le stagioni fredde copritevi bene: al mattino presto le temperature sono davvero basse.

Il sistema di allevamento e pesca degli sgombri ad Obama

A nord di Obama, nella zona chiamata Tagarasu, è possibile salire su una piccola barca a motore e allontanarsi un centinaio di metri dalla costa a osservare da vicino un sistema di pesca talmente curioso da essere anche oggetto di studio dell’Università di Fukui.
Nelle reti in mare aperto, crescono indicativamente 1500 saba, per un totale di circa 20000 saba allevati contemporaneamente. Salendo sulla struttura formata da assi di legno, l’allevatore raggiunge il centro della rete e nutre i pesci, con cadenza e quantità che dipendono dalla fase di crescita del pesce.

Fermentazione del saba: heshiko

Spostandosi di qualche chilometro si possono raggiungere delle piccole strutture dove viene fermentato il saba attraverso un procedimento chiamato heshiko. Il pescatore ci ha mostrato due pesci, uno fermentato per circa un anno e mezzo e l’altro per..tredici anni! 

Obama, un paesaggio giapponese stupendo

Quello che mi ha colpito maggiormente di Obama è stato il paesaggio. Tra l’oceano e i boschi non c’è praticamente separazione.

Vedere la costa di Obama da un peschereccio

Avremmo dovuto realizzare un’attività in kayak, ma essendo troppo freddo abbiamo optato per un giro a bordo di un peschereccio a motore.
La costa di Obama vista a largo del mare è davvero stupenda: il paesaggio boschivo arriva a toccare direttamente i bordi irregolari di questo lembo di costa.

Percorsi di hiking 

Non lontano dalla costa si trova Kaminegori, un piccolissimo villaggio di montagna che anticamente era un punto importante per chi percorreva la saba kaido. Attualmente rimangono solamente alcune della case tipiche dell’epoca. Se siete amanti delle passeggiate nella natura, vi consiglio di venire qui.

Santuari e templi di Obama

Obama era considerata anticamente la porta d’ingresso al Giappone, data la vicinanza a Cina e Corea, da cui ha ricevuto un’influenza che si rispecchia ancora oggi nella cultura del Paese del Sol Levante.

I due santuari shintoisti  di Wakasahime e Wakasahiko Jinja, se visitati entrambi, sono di buon auspicio per il futuro parto. Hime significa “principessa”, quindi Wakasahime è dedicato alla “parte femminile”; hiko significa “principe” quindi Wakasahiko è dedicato alla “parte maschile”.

Jinguji invece è un luogo davvero particolare, in cui vengono contemplati contemporaneamente il culto shintoista e buddista. Per tale motivazione, il guardiano di questo luogo non si definisce né un monaco né un sacerdote. Originariamente, insieme ai due tempi precedenti, faceva parte di un complesso molto molto grande.
Ascoltare i racconti del guardiano – lo definisco in questo modo – è stata per me una delle esperienze più interessanti di tutto il viaggio.

Esperienze di meditazione 

Il primo tempio dove ci hanno introdotti alla meditazione si chiama Mantokuji, dove siamo stati accolti da un simpatico monaco buddista che ci ha illustrato la particolarità di questo tempio circondato da giardini di cui ci mostra le meravigliose immagini della stagione autunnale e primaverile. Durante la fioritura la grande pietra centrale, insieme alle statue e i fiori, forma un mandala. 

Nel giorno successivo ci siamo recati al tempio Myotsuji, un complesso molto grande risalente all’era Kamakura e dove troverete anche una stupenda pagoda.
Dopo aver percorso l’area circostante – vi consiglio di rimanere almeno un’ora per godervi tutta la zona – e ascoltato la storia del tempio, abbiamo realizzato una breve esperienza di meditazione, aiutati dal silenzio della natura.
I
n questo tempio abbiamo anche potuto assistere alla cerimonia del tè.

La nostra ultima esperienza di meditazione l’abbiamo realizzata nel monastero di Bukkokuji: all’interno di una stanza con tatami rialzati, il monaco ci ha spiegato che è necessario entrare prima col piede sinistro poi quello destro, inchinarsi e poi raggiungere la propria postazione.
In questo luogo ci sono persone provenienti da diversi angoli del mondo, venute qui per apprendere questa particolare tecnica di meditazione zen.

La produzione di sake nella zona di Obama

Che siate amanti o meno del sake, un salto alla Obama Brewery è consigliato. Risalente al 1830 ma poi ricostruita, la gestione attuale dell’attività è la settima generazione famigliare. Chi ce ne ha parlato è stato il genero del proprietario, che ci ha facilitato la comprensione grazie a un’ottima padronanza della lingua inglese.
Abbiamo potuto visitare i diversi ambienti dove avvengono le fasi di preparazione del riso, dal lavaggio alla fermentazione.
Al termine del mini-tour, un bicchierino di buonissimo sake ci ha convinti a comprarne una bottiglia a testa.

Esperienze artigianali 

Se volete divertirvi con esperienze artigianali, vi consiglio di recarvi al secondo piano della  Wakasa Obama Food Culture Museum, che ti trova vicinissimo al porto di Obama. Potrete scegliere diversi workshop, quali la realizzare la carta giapponese, realizzare ciondoli in pietra o apprendere la tecnica di realizzazione dei sampuru, il cibo finto giapponese in esposizione nei ristoranti! 

Sul nuovo sito web in lingua inglese Experience Obama, trovate tutte le attività che si possono fare nella zona.

Nishigumi, l’antico quartiere di Obama

Abbiamo avuto il piacere di percorrere le vie dell’antico quartiere di Obama chiamato Nishigumi, dove il legno scuro, tipico del Giappone di un tempo, fa da protagonista.
Qui si trovano antichi ryotei (i lussuosi ristoranti/alberghi dove le geisha intrattenevano i propri clienti) con bellissime decorazioni e deliziosi giardini interni ed alcuni homestay dove è possibile pernottare, alcuni più moderni mentre e altri conservano fedelmente lo stile originale. E’ possibile prenotare le sistemazioni tramite il portale gestito dall’ente del turismo Obama Machya Stay.

Dove mangiare ad Obama

Durante il soggiorno abbiamo mangiato in diversi ristoranti di cucina locale, dove il pesce – principalmente saba – era il protagonista indiscusso.

A Tagarasu abbiamo pranzato in un ristorante totalmente saba-based, il cui nome è Sabar (e ci ha strappato più di un sorriso).

Altro ristorante da provare è sicuramente Suigetsu, nel cuore dell’antico quartiere di Obama. Il ristorante si trova all’interno di un edificio risalente all’inizio dell’era Meiji ed è specializzato in cucina kaiseki a base di ingredienti locali di stagione. Vi consiglio un abbigliamento elegante.

Durante l’ultima sera abbiamo cenato all’interno del minshuku Kawahara (in sostanza un B&B tradizionale con arredi e cucina tipica locale) dove abbiamo poi pernottato. Qui potrete assaggiare il fugu, ovvero il pesce palla, per la cui preparazione viene richiesto un brevetto specifico, data la concentrazione di veleno all’interno di alcune parti del pesce. Il fugu è considerato un piatto assolutamente esclusivo. 

Come arrivare ad Obama da Kyoto

Si può noleggiare un’automobile o utilizzare la linea ferroviaria da Kyoto Station a Omi-Imazu Station e poi prendere un autobus fino ad Obama. Con entrambe le opzioni impiegherete circa due ore.

Saba kaido: Kumagawa Juku

Fra le più importanti saba-kaido vi era la Wakasa Kaido: uno dei punti dove vale la pena fare una sosta se siete in auto è Kumagawa Juku, un’antica post station ricavata nella deviazione della strada principale, che conserva ancora oggi gli edifici originali. 

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