117 sono i templi disseminati tra i maestosi alberi e le foreste del Monte Koya, e circa 700 sono i monaci che vi abitano seguendo i dettami del Buddismo Shingon che vede proprio qui al Koyasan il suo centro, il cuore pulsante da dove tutto è partito.
È l’805 e il monaco Kukai (che diventerà poi conosciuto come Kobo Daishi) arriva in questo luogo tra le montagne della prefettura di Wakayama e decide di fondare qui il suo tempio, in una natura impressionante e potende, dando così il via al buddhismo Shingon. Da allora il numero di templi è cresciuto e il Monte Koya è diventata un’importante meta di pellegrinaggi, con i templi che offono alloggio ai pellegrini che giungono al Koyasan, spesso prima di continuare il loro cammino sui sentieri del Kumano Kodo che insieme a quest’area fanno parte dei Patrimoni Unesco dei luoghi sacri e pellegrinaggi delle montagne di Kii.
L’interesse per il Koyasan come destinazione turistica è cresciuto molto negli ultimi anni, e mi aspettavo di trovarlo molto cambiato rispetto alla mia prima visita del 2014, ma probabilmente complice il fatto che ci sono tornata in bassa stagione, non ho trovato grandi differenze. Certo, l’inglese è un po’ più diffuso, con molte istruzioni scritte proprio per i turisti (ad esempio il foglio di spiegazione dei timbri del Goshuincho che viene consegnato ai soli stranieri) e gli annunci sul bus sono anche in inglese e francese, visto l’altissima percentuale di visitatori provenienti da questo paese (ben il 21%, la nazionalità con percentuale più alta!).
Visitare il Koyasan – cosa vedere
Il Monte Koya è un’area che fa parte dei Patrimoni Unesco dei luoghi sacri e pellegrinaggi delle montagne di Kii, ed è costellato di templi, ma la zona principale è quella che va dal Danjo garan al cimitero Okunoin, nella quale si trovano anche la maggior parte degli Shokubo.
Si visita solitamente in due giorni ed una notte, fermandosi a pernottare in un tempio buddista, dove vengono serviti pasti Shojin Ryori, la tradizionale cucina vegetariana buddhista e dove si può assistere alla preghiera mattutina dei monaci. Al di là di questa esperienza unica, il Koyasan è una destinazione intrisa di spiritualità, dove lasciarsi avvolgere dalla potenza della natura giapponese e calmare la mente visitandone i templi.
Il centro di Koyasan si può visitare tranquillamente a piedi, tenendo presente che si si è in montagna e quindi la strada è in leggera salita/discesa a seconda della direzione. Ci sono anche gli autobus che percorrono l’area e collegano il centro alla stazione della funicolare, ma non essendo frequentissimi, è spesso più veloce muoversi a piedi.
Per visitare il Monte Koya è sufficiente arrivare in tarda mattinata/primo pomeriggio e ripartire il mattino successivo. Naturalmente se avete più tempo a disposizione, potreste seguire uno dei vari sentieri di hiking e pellegrinaggi della zona o visitare templi minori. Diciamo che le cose assolutamente da visitare al Monte Koya sono tre: il complesso del Danjo Garan, il tempio Kongobuji e il Cimitero Okunoin.
Complesso Danjo Garan
Il cuore del Koyasan, il centro della nuova religione importata da Kobo Daishi dal suo viaggio in Cina: il buddhismo Shingon. Ci sono varie leggende su come e perchè il monaco Kukai scelse questo luogo, ma sicuramente la forza spirituale che emana questo luogo ha influenzato la sua scelta.
L’area del Danjo Garan include una ventina di edifici, e tra i principali meritano una menzione speciale la Konpo Daito Pagoda e la Kondo Hall, costruiti da Kobo Daishi in persona. Entrambi sono accessibili facendo una donazione di 500 JPY per ognuno di essi ed è necessario togliersi le scapre prima di entrare.
La Konpon Daito Pagoda colpisce l’occhio per il suo colore rosso e bianco, ma anche l’interno è altrettanto stupefacente, con le imponenti statue e le ipnotizzanti pitture sulle pareti. La Kondo Hall è il grande edificio principale, costruito interamente in legno e dove si svolgono le cerimonie principali.
Prendetevi del tempo e passeggiate con calma per l’area, osserrvando la natura che vi circonda e la bellezza dei templi in legno. Si tratta in realtà di ricostruzioni recenti perchè come molte delle cose in Giappone, gli originali sono andati distrutti tra incendi e terremoti, essendo appunto costruiti in legno.
Tempio Kongobuji
Il tempio principale del Buddhismo Shingon, nel cui interno di possono ammirare splendidi fusama, le pareti scorrevoli riccamente decorate. Costruito sempre da Kobo Daishi, questi importante tempio del Monte Koya ha subito varie modifiche ed espansioni, soprattutto anche grazie a Toyotomi Hideyoshi che lo trasformò in un mausoleo dedicato alla madre defunta, portando qui una ciocca dei suoi capelli.
Il complesso è piuttosto esteso e l’ingresso costa 500 JPY. C’è anche una sala in cui si può bere gratuitamente del tè verde e sedersi a riposare un po’, prima di ammirare il giardino roccioso Banryu-tei, il più grande giardino roccioso del Giappone.
Cimitero Okunoin
Un vastissimo cimitero immerso nella foresta, un luogo mistico e spirituale, costellato di tombe e monumenti funebri che non è però per nulla lugubre o spaventoso. Due kilometri di pace dello spirito che portano dal ponte Ichinohashi al Mausoleo di Kobo Daishi, dove pare il monaco Kukai sia in uno stato di meditazione perenne in attesa del Buddha del futuro, Miroku Nyorai.
La visita dell’Okunoin di notte è estrememente suggestiva, con le lanterne di pietra ad illuminare il cammino e spesso viene consigliato di visitare il Cimitero Okunoin dopo la cena servita al tempio. E’ anche possibile partecipare a tour guidati e quello offerto dall’Eko-in (a cui possono parteciapre anche coloro che pernottano in altri Shukubo) viene condotto anche in inglese.
Io ci sono stata due volte di notte, di cui una dopo una copiosa nevicata e garantisco che è un’esperienza veramente affascinante ed intensa, ma con la luce del mattino successivo ho avuto modo di apprezzare meglio la maestosità del posto. Oltre 200.000 lapidi, monumenti e pagode di pietra, ricoperte da muschio e riparate da alti cedri. Luoghi di riposo o di commemorazione di monaci, importanti mercanti e soprattutto signori feudali. La mia passione per la storia samurai mi ha guidato in un percorso attraverso le tombe di famiglia dei clan Maeda, Shimazu e Hojo, la tomba-memoriale di Takeda Shingen (di cui ho parlato nel mio video YouTube su Kofu, la sua città) e il vicino mausoleo dell’eterno rivale Uesugi Kenshin, fino alla piccola tomba memoriale di Oda Nubunaga ed alla ben più grande e sopraelevata di Toyotomi Hideyoshi, che ha speso molto del suo tempo a Koyasan ed era molto ben apprezzato dai monaci del tempo. Qui e là spuntano anche tombe di famiglia di fondatori di grosse aziende, come Panasonic o Kubota, ma anche monaci, studiosi e persono qualche nome straniero.
Non ci sono i morti, qui all’Okunoin, ma solo i loro spiriti. Le anime che riposano quim vicino al mausoleo di Kobo Daishi, si risveglieranno e si incammineranno al suo seguito quando il monaco incontrerà Miroku Nyorai.
La parte più sacra del cimitero si trova oltre il ponte Gobyonohashi, oltre il quale sono vietate le fotografie, dove si trova il mausoleo di Kobo Daishi, dove ogni giorno vengono bruciate le preghiere che i fedeli scrivono sulle tavolete di legno, nella tradizionale cerimonia di purificazione Goma. La visita all’Okinoin e al mausoleo di Kobo Daishi è un’esperienza intensa, ma allo stesso tempo capace di calmare la mente, un luogo intenso e unico, decisamente una tappa da non perdere quando si visita il Monte Koya.
Come raggiungere il Koyasan
Il Koyasan si trova a circa due ore da Osaka e quasi tre da Kyoto, ma ci si arriva tranquillamente con i mezzi pubblici. Anzitutto, si deve raggiungere la stazione di Gokurakubashi, da dove parte la funicolare che in pochi minuti porta alla stazione di Koyasan. Qui ci sono diversi autobus per raggiungere il centro del paese, dove ci sono i vari shukubo e le cose da visitare.
Per arrivare a Gokurakubashi ci sono diversi modi, ma il moto più comodo e veloce è sicuramente quello di raggiungere la stazione Nankai di Namba (Osaka) e prendere la Nankai-Koya Line. Il treno rapido impiega un’ora e mezza e costa 930 JPY, mentre il Limited Express impiega circa 15 minuti in meno, costa 1.720 JPY ma i sedili sono decisamente più comodi ed è la soluzione migliore se viaggiate con i bagagli.
Segnalo che facendo il Koyasan World Heritage Pass che vale due giorni avrete incluso il treno a/r da Osaka, la funicolare e l’uso dei bus nella zona del Koyasan e il prezzo risulta di poco inferiore ai biglietti singoli. Il pass copre il treno normale, se optate per il Limited Express dovrete pagare la maggiorazione per il posto assegnato.
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