Tokyo Insolita: i quartieri meno conosciuti

Tokyo è una città immensa, non basta un mese per esplorarla tutta. Spesso è stata paragonata ad un melograno, con tanti chicchi diversi che compongono un unico frutto. I quartieri di Tokyo hanno mille sfaccettature, ognuno ha una sua anima e le sue caratteristiche ed è una scoperta continua esplorare le sue anime. Ci sono i quartieri di Tokyo più conosciuti e rinomati, quelli imperdibili in un primo viaggio in Giappone, ma ci sono anche tanti quartieri meno turistici e conosciuti, perfetti per chi vuole scoprire una Tokyo insolita o semplicemente ritorna in questa città e vuole visitare dei quartieri meno turistici, ma altrettanto ricchi di fascino.

Quartieri di Tokyo meno turistici

Ho già dedicato un articolo ai quartieri di Tokyo classici, quelli classici ed imperdibili, ma se siete già stati a Tokyo e cercate qualche quartiere meno turistico, o volete scoprire una Tokyo insolita o semplicemente avete più giorni a disposizione, ecco qui un elenco dei quartieri di Tokyo meno conosciuti dove passare del tempo a conoscere altri aspetti della capitale del Giappone. Ho cercato di ordinarveli in modo che quartieri vicini o facilmente collegati tra loro siano vicini, così che possiate organizzare meglio la vostra visita ed ottimizzare il tempo; ricordate che Tokyo è molto vasta e per andare da un’area opposta all’altra potreste impiegarci anche oltre un’ora. Organizzare la visita in maniera sensata vi aiuta ad ottimizzare i tempi. Se avete bisogno di una mano nell’organizzazione, potete richiedere il mio servizio di creazione itinerario personalizzato.

 

Sanya – il quartiere che non esiste

A Tokyo esiste anche un quartiere che non esiste. A nord di Asakusa, proseguendo oltre Yoshiwara, il quartiere di prostituzione dell’antica Edo, si trova la zona degli emarginati di Tokyo, Sanya. Sanya è stato cancellato ufficialmente dalle mappe nel 1966 e “ridistribuito” sotto altri quartieri nel tentativo di ripulire l’immagine della zona. Sanya ha una storia di emarginazione, vecchia quanto la città di Tokyo: nell’antica Edo, coloro che non avevano abbastanza soldi per alloggiare nelle locande in centro città si fermavano qui, in alloggi economici che permettevano il pernottamento, ma non offrivano alcun pasto. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Sanya divenne il campo tendato per gli sfollati dei bombardamenti ed a seguire, il “dormitorio” dei lavoratori alla giornata che hanno di fatto ricostruito la metropoli moderna del centro città, diventando un ghetto di degrado e povertà. E’ tra le strade di questo quartiere fantasma di Tokyo che è ambientata la storia di Ashita-no-Jo (Rocky Joe), un ragazzo tra gli emarginati del dopoguerra che trova la forza di non mollare e prendersi la sua rivalsa nella società, ed oggi la sua statua è una meta di pellegrinaggio per gli appassionati del manga.
Visitare Sanya è un viaggio dietro alla facciata di Tokyo, la polvere nascosta sotto il tappeto di cui ci si vuole dimenticare. Non è uno zoo umano dove andare alla ricerca di chi a Sanya ci è andato per sparire, per fotografare scene di degrado senza rispetto, è un quartiere dove riflettere e capire che sì, anche il Giappone ha i suoi problemi. E che non cerca di risolverli, ma solo di negarli e cancellarli.

Stazioni più vicine: Minami-Senju – Minowa

Yanaka – templi e tradizione

Yanaka è solitamente visitata insieme a Nezu e Sendagi e quest’area viene spesso chiamata YaNeSen. Si trova nella zona settentrionale di Tokyo e se cercate atmosfere tradizionali con case in legno, negozietti locali e tanti templi, questo è il posto per voi. E’ anche chiamata città dei gatti perchè pare ce ne siano di diversi randagi che qui sopravvivono ancora, specialmente nella zona del cimitero di Yanaka, un luogo tutt’altro che macabro, ma anzi uno dei posti più suggestivi dove vedere la fioritura dei ciliegi a Tokyo.
La via centrale, Yanaka Ginza, è il centro commerciale dove i locals fanno shopping e vi potete immergere pienamente nell’atmosfera di un quartiere della città bassa, shitamachi. Qui si trovano anche diversi negozi di kimono usati, oltre che di artigianato locale ed artisti indipendenti. Tantissimi templi sono stati spostati qui a seguito dell’urbanizzazione di altre aree della città perciò ne troverete moltissimi e in stili diversi. Da non perdere il Santuario Nezu, per me il più bello di Tokyo, con il suo stile simile al Toshogu di Nikko.

Stazioni più vicine: Nezu – Sendagi – Nishi Nippori – Nippori – Uguisudani

Sugamo – la Harajuku delle vecchine

Altro quartiere nel nord di Tokyo, Sugamo è chiamata anche la Harajuku delle nonnine per via della sua via commerciale principale, ricca di negozi dedicati ai più anziani, dall’abbigliamento agli accessori, che vivono numerosi in questa zona. Il motivo? E’ un’area pianeggiante, priva di scale e quindi facilmente accessibile. Lungo Jizo Dori si trovano anche diversi negozi che vendono abbigliamento intimo rosso, il colore associato all’energia e alla salute, spesso quindi regalato agli over 60. Al Tempio Koganji invece si viene per pregare per la buona salute e si dice che lavando la statua di Kannon e sfregando poi un’ascigamano sulla statua sulla parte corrispondente a dove sentiamo dolore, il male passerà!
Sugamo era inoltre la prima stazione della Nakasendo, la strada che nel periodo Edo collegava l’antica Tokyo a Kyoto e per questo motivo si trovano ancora diverse statue Jizo, protettrici dei viaggiatori, lungo la strada e al Tempio Shinshoji.
Non distante si trova anche il giardino Rikugien, uno dei giardini di Tokyo che meritano una visita.

Stazioni più vicine: Sugamo – Shin-Koshinzuka (Sakura Tram)

Oji – come dentro una favola

Una cascata naturale nel cuore della città, un parco che regala splendide fioriture, Volpi sacre e il fascino del tram. Oji è quartiere di Tokyo decisamente insolito! Sempre nella zona nord di Tokyo, non distante dai due quartieri precedenti, Oji è un quartiere poco turistico e molto tranquillo, molto amato dai giapponesi più romantici e dalle famiglie. L’Asukayama Park è una zona verde con alcuni musei e facility, inclusa una breve funicolare gratuita. In primavera tantissimi ciliegi colorano di rosa pallido questo angolo di Tokyo, mentre nella stagione delle piogge le ortensie sbocciano lungo la stradina che costeggia la ferrovia. In estate è piacevole rinfrescarsi nel ruscello artificiale dell’Otonashi Water Park o passeggiare nel Nanushinotaki Park, dove si trova una cascata naturale che è anche stata rappresentata in alcuni Ukiyo-e. L’Oji Inari Shrine è invece dedicato alle volpi, e la notte di Capodanno, le  Kitsune di tutto il Giappone, assumano un aspetto umano e si riuniscano qui per celebrare l’hatsumode, la prima visita dell’anno al Santuario).

Jimbocho – il quartiere dei libri

Tsundoku è una parola giapponese che indica l’abitudine di comprare libri, per impilarli senza leggerli per molto tempo. In piena Tokyo, a breve distanza dal Palazzo Imperiale si trova Jimbocho, un quartiere con oltre 200 book shop, la maggior parte dei quali vendono libri usati. Negozietti piccini fatti di scaffali pieni di libri senza un ordine preciso, ceste impolverate dove lasciarsi guidare dal richiamo del libro sepolto lì sotto. Naturalmente quasi tutti i libri sono in Giapponese, ma sono certa ch i booklovers riconoscono bene quell’impulso che si prova quando si è circondati da libri usati accatastati in ogni dove.

Shin Okubo – un angolo di Korea

Con una passeggiata di 15-20 minuti dalla zona di Kabukicho a Shinjuku, si arriva in Korea. Sì perchè questo quartiere meno turistico di Tokyo è in realtà una zona super frequentata, specialmente nei weekend, dai giovani appassionati di K-pop, cibo koreano e prodotti di bellezza. La via principale è un susseguirsi di negozi di merchandising di band koreane e molti cafè e ristoranti sono dedicati ad uno specifico gruppo….insomma se Akihabara è il paradiso degli Otaku, Shin-Okubo è il paradiso per gli amanti della musica koreana. Anche se non siete interessati al genere, vi consiglio però questo quartiere per fare incetta di prodotti di bellezza di ottima qualità e non a prezzo eccessivo. Oltre alle classiche creme e maschere, troverete diverse cose assurde per la cura della pelle….è una vera e propria ossessione e beh, visto che i giapponesi sembrano tutti molto più giovani, direi che vare la pena curiosare un po’ nella loro beauty routine!

Nakano – solo per veri Otaku

Da Shin-Okubo si raggiunge facilmente Nakano, un quartiere famoso soprattutto per Nakano Broadway, un’area commerciale amata moltissimo da appassionati ed intenditori di anime e manga che la ritengono molto più esclusiva della ormai super commerciale Akihabara. Nakano Broadway è molto più piccola e meno folkloristica, ma qui si trova anche il quartier generale di Mandrake, famoso negozio di compravendita fumetti, oltre che a diversi negozi di hobbistica del mondo Otaku. Oggetti vintage e da collezione, costumi, armi giocattolo…Nakano Broadway è anche uno spazio per gli amanti della cultura pop giapponese in senso più ampio, grazie ad alcuni spazi espositivi di Takashi Murasaki, l’artista famoso per le margherite colorate e sorridenti, tra cui segnalo anche il Bar Zingaro, dove potete gustarvi un caffè circondati dalle sue opere coloratissime.

Koenji – l’anima punk di Tokyo

Sarà che Koenji (insieme alla vicina Asagaya) è il posto che mi ha “accolto” in Giappone, dove ho studiato e vissuto appena trasferita in Giappone, ma questo quartiere di Tokyo poco conosciuto è una delle mie aree preferite. Ad una fermata o 20 minuti a piedi da Nakano, Koenji è un quartiere un po’ ribelle. Alternativo ed un po’ punk, con i tanti gruppi che si esibiscono nelle live house, i negozi di vinili e i tanti negozi di second hand particolari. Koenji è ricco di cafè, bar ed izakaya particolari e qua e là spunta anche qualche timido murale. Koenji è un quartiere ribelle, ma si possono anche trovare diversi templi e santuari, oltre che ad essere il quartiere dove è ambientato buona parte di 1Q84 di Murakami, libro che consiglio assolutamente di leggere.

L’ultimo weekend di Agosto poi a Koenji si svolge il Koenji Awa Odori, un festival di danza coloratissimo e travolgente, che vi raccomando di non perdere se vi trovate in Giappone in quel periodo. Per merenda fermatevi in uno dei cafè più particolari di Tokyo, l’Hattfinatt, e non mancate di visitare il Koenji Hikawa Shrine per pregare per il bel tempo durante il vostro viaggio! A poca distanza trovate anche il Koenji Temple, stupendo in autunno, dove trovate anche una delle 3 porte torii con i dragoni presenti a Tokyo.

Inokashira Park – lo scenario perfetto per un anime scolastico!

Proseguendo verso ovest con la stessa linea ferroviaria che collega Nakano a Koenji, arriviamo a quello che negli ultimi anni è stato considerato il quartiere migliore dove vivere: Kichijoji.
L’attrazione turistica principale di Kichijoji è sicuramente l’Inokashira Park che si estende fino alla successiva fermata di Mitaka ed è anche il posto dove si trova il Museo Ghibli. Questa zona è un “quartiere universitario” e non è difficile trovare gruppi di studenti o giovani coppiette aggirarsi tra i negozi ed i cafè, fare picnic e passeggiate romantiche al parco Inokashira, che ospita anche un laghetto dove si possono noleggiare le onnipresenti barche a forma di cigno. Attenzione però, si dice che la Dea Benzaiten, a cui è dedicato il tempio vicino al lago, sia gelosa delle coppiette e lanci una maledizione a tutte quelle coppie che noleggiano la barca all’Inokashira Park: presto si lasceranno! Si dice anche però che tra tutte le barche-cigno, ce ne sia una in particolare che garantisce amore eterno alle fortunate coppie che la useranno…siete disposti a correre il rischio?

Stazioni più vicine: Kichijoji – Mitaka – Inokashira-Koen

Shimokitazawa – il quartiere degli artisti

Shimokitazawa, poco di stante da Shibuya, ma ottimamente collegata anche a Shinjuku e al Parco Inokashira, può essere definita bohemian, hippie, hipster,….è un quartiere di creativi, fatto di murales, speciality coffee e negozi indipendenti. Dagli abiti vintage a creazioni di artisti emergenti, ma anche libri, vinili e oggettistica. Le vie pedonali intorno alla stazione sono un pullulare di negozi unici, ben diversi dalle catene internazionali che si trovano nelle altre zone della città. Ristoranti organici e moltissimi cafè, spesso con la sola opzione take out, ma anche street food e cockatil bar.
Non è insolito imbattersi in esibizioni live e mercatini, specialmente alla Shimokitazawa Cage, una gabbia di 200mq con furgonicini di street food e lucine, il posto perfetto per trascorrere la serata immersi in questo hippie-mood.

Gotokuji – Il tempio dei Maneki Neko

Il Maneki Neko, il gatto portafortuna con la zampina alzata, è uno dei souvenir più iconici del Giappone e ci sono diverse leggende sulla sua origine. Una di queste riguarda il Tempio Gotokuji, nel quartiere di Setagaya, poche fermate da Shimokitazawa.
Nel periodo Edo, Li Naotaka, un Signore Feudale, si trovava di passaggio con il suo seguito nei pressi del Tempio Gotokuji, quasi ridotto in rovina per mancanza di donazioni. Naotaka notò un gatto all’interno del tempio che sembrava fargli segno con la zampa di avvicinarsi e decise quindi di entrare nel tempio dove venne accolto dal Monaco guardiano. Poco dopo si scatenò un temporale ed un fulmine cadde proprio nel punto esatto in cui il Signore Feudale si era fermato poco prima! Naotaka si rese conto che il gatto gli aveva salvato la vita e fece quindi una grossa donazione che permise al Tempio di tornare a splendere.
Oggi, all’interno del Gotokuji, che peraltro è un tempio interessante con una pagoda e degli splendidi aceri giapponesi, si trova un’area dedicata ai maneki neko con centinaia di statuine di varie dimensioni. E’ naturalmente possibile acquistare un Maneki neko portafortuna da portare a casa, oppure lasciarlo insieme agli altri al Tempio dei Maneki Neko, magari dopo averci scritto sulla schiena il proprio nome o desiderio.

Fukagawa & Monzennakacho – la tradizione

Monzennakacho si trova nella zona orientale di Tokyo ed è un quartiere che conserva ancora moltissime tradizioni del passato. Al Santuario Tomioka Hachimangu si è svolto il primo torneo di Sumo e c’è un’area dedicata a tutti gli Yokozuna (il massimo livello raggiungibile dai lottatori, quasi divino), ed è custodito il Mikoshi (altare portatile) più grande del Giappone. Ogni tre anni, si svolge il Fukagawa Hachiman Festival, dove gli spettatori lanciano acqua sul mikoshi e sulla processione…un evento unico nel suo genere!
Il vicino Tempio Fukagawa Fudodo invece è molto particolare per le scritte in sanscrito che ricoprono la parete e qui si può assistere alla Cerimonia del Fuoco, svolta più volte nel corso della giornata.
Al Museo Fukagawa Edo viene raccontata la vita di questo quartiere shitamachi durante il periodo Edo, mentre passeggiando per le vie di questo quartiere di Tokyo meno conosciuto, si respira ancora l’atmosfera showa, con i piccoli negozi di caramelle e le izakaya vecchio stile con il karaoke pubblico. Una serata nella Tatsumi-Shindo è sicuramente un’esperienza indimenticabile, ma molti posti non vedono di buon occhio gli stranieri..se siete fortunati però potrebbe capitarvi che mentre passeggiate lungo la via, qualche avventore che vi invita ad unirvi a lui nella sua serata, cogliete l’occasione, non ve ne pentirete!

Tsukishima – dove mangiare i Monjayaki

Gli okonomiyaki, la “frittata” del ristorante di Kiss Me Licia, sono un piatto ormai piuttosto famoso anche fuori dal Giappone e sono originari di Osaka e di Hiroshima (a seconda delle versioni). A Tokyo ci sono invece i Monjayaki, una versione più liquida. Il posto migliore in assoluto per cucinarli e mangiarli è Tsukishima, ad una fermata da Monzennakacho, in Monja Street. Una via che è un susseguirsi di ristoranti di Monjayaki, dove potrete scegliere le varie combinazioni di ingredienti e cucinarvi il vostro Monjayaki direttamente sulla piastra al centro del tavolo! Tranquilli, potete sempre chiedere ai camerieri di farlo per voi, ma vi consiglio di buttarvi e provare, qui trovate il video di

Oltre a questi quartieri meno turistici di Tokyo, ce ne sono anche altri meno conosciuti, oltre a tutta una serie di chicche sparse qua e là per la città, come la Todoroki Valley, una vallata dove la temperatura è sempre più fresca della città soprastante, o il Tempio dei 47 Ronin. Non basterebbe un mese intero di esplorazione per esplorare tutta la città; Tokyo è una scoperta continua e ognuno può soddisfare la sua curiosità girovagando tra i quartieri meno conosciuti di Tokyo.

2 pensieri su “Tokyo Insolita: i quartieri meno conosciuti

  1. Fausto Guido dice:

    Bellissimo articolo pieno di suggerimenti interessanti di cui farò tesoro. Presto sarò in Giappone per la terza volta e visiterò Tokyo in maniera diversa. Grazie

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